Prima di emigrare, Matteo lavorava in un’azienda come ingegnere informatico, professione proseguita a Manchester: prima in una grande azienda internazionale con sede in centro - in presenza - e da giugno ad oggi lavora in smart working per un’azienda finlandese con sede inglese a Manchester.
Giada è un dottore di ricerca in Storia. Prima di partire era supplente nelle scuole cremonesi, insegnando l’italiano, storia e geografia. Ha anche un master in informatica, sta studiando inglese al college per stranieri a Manchester e sta seguendo un percorso di studi online certificato in UX-UI e Coding. Ha svolto volontariato al gattile di Cremona e con il gruppo “Genitori di Cremona e dintorni”. A Manchester, Giada parteciap attivamente alla pulizia del quartiere, alla promozione di attività in vista della COP26, e una volta a settimana è volontaria presso il negozio della Charity della British Heart Foundation. Ha fondato con altre donne il Chit Chat Chai quest’estate, dove accolgono le donne migranti del loro quartiere offrendo lezioni gratuite di inglese di base, con babysitting e altre iniziative di comunità. Giada ha tre figlie di età diversa, tutte scout e poliglotte. Per Giada e suo marito, la decisione di partire è maturata nella primavera del 2018: «Eravamo consapevoli che sarebbero mancati gli amici, i nonni, le abitudini, il cappuccino con l’amica», racconta Giada. «All’inizio e’ stata molto dura, complice la pandemia, ma abbiamo avuto un sacco di supporto, decisamente più del previsto».
Giada, perché ha scelto di vivere in Inghilterra, a Manchester?
«Io non credo che ci sia un Paese migliore dell’altro o che ogni nazione abbia un solo aspetto, ma ci sono Paesi che ci assomigliano più di altri. Le parti di Manchester che frequentiamo (perché e’ impossibile avere una sola visione di una città così grande), i quartieri, le persone, le associazioni, ci assomigliano molto, ci troviamo bene. Parliamo una lingua diversa, ma sotto, le idee sono molto simili»....
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