Come Confcommercio e Botteghe guardiamo con interesse al dibattito sulla città. E’ una testimonianza delle difficoltà di Cremona, di problemi che superano quelli delle imprese. Ma in questo confronto partecipato vediamo anche la volontà trasversale di impegnarsi per un rilancio vero, forte e di prospettiva. Lo si deve fare in fretta e concretamente. Servono progetti che rivitalizzino il centro nel quotidiano. Una città non può avere una “immagine” vincente per il turismo se non lo è, innanzitutto, per chi ci vive abitualmente (inteso in senso ampio, non strettamente come residenti).
E’ importante affermare una nuova filosofia di gestione urbana, il cui obiettivo risiede nell’aumentare il valore della risorsa città e dell’attrattività, ponendo al centro della strategia competitiva i city user, le loro esigenze, la loro soddisfazione. Si deve pensare al turismo, ai residenti, a chi vive la città pur abitando nel circondario (inteso come comuni o province vicine). Come in uno “sgabello a tre gambe” che sta in piedi solo se tutte e tre lo possono sorreggere. Cremona, insomma, può rigenerarsi solo se saprà sviluppare questi tre assi. Noi come Confcommercio e Botteghe siamo in prima linea, con impegno, passione, determinazione ferma a rilanciare la città. E lo stiamo facendo con azioni concrete che puntano a creare quel “brand” evocato come soluzione di ogni problema. Ugualmente crediamo nella cultura, come veicolo di promozione del turismo. E anche in questo non abbiamo fatto mancare il nostro appoggio e sostegno ai progetti che vengono messi in atto. Siamo stati in prima linea con progetti per affermare l’idea di Cremona come città accogliente, bella, consapevole della sua identità culturale ma anche capace di creare legami, in grado di esprimere il carattere generoso della sua gente con progetti di solidarietà. Abbiamo fatto rete, al nostro interno ma anche con le Istituzioni e con il mondo del volontariato. In questo abbiamo lavorato per creare un brand, consapevoli che modellare l’identità di una città non è mai facile a causa della natura complessa di ogni contesto urbano. Ma in questa sfida crediamo ora sia arrivato il momento di dare un segnale di discontinuità che risiede nella consapevolezza che l’accessibilità di un centro è prerequisito fondamentale per ogni progetto di rilancio e di valorizzazione. Possiamo interrogarci sulla città che vogliamo. Nessuno può mettere in dubbio che la possibilità di raggiungere il centro è uno dei nodi fondamentali per risolvere il problema. Se non si crea questa condizione ogni sforzo rischia di essere vano e inutile. Un nostro associato di Corso Campi ha installato un contapersone che rileva i passaggi di fronte alle vetrine. Nel confronto tra il 2015 e il 2016 emerge un calo di 80mila passaggi a piedi, il 20% del totale. Con la stessa preoccupazione osserviamo la variazione (fonte Comune) degli accessi nella ZTL. Dopo i primi sei mesi si parlava di 30mila accessi in meno e l’amministrazione parla di successo. Gli stessi dati (da 290mila a 260mila) vengono riproposti anche per il report dei primi 12 mesi con una lettura diversa “si tratta solo del 10% in meno degli accessi”.
Forse abbiamo capito che gli accessi in meno sono un problema che non viene compensato dalla maggior rotazione nei parcheggi limitrofi al centro, un dato di fatto è certo, mancano parcheggi comodi e facilmente fruibili.
Negli ultimi decenni le amministrazioni che si sono succedute, e non solo a Cremona, hanno messo un campo politiche attive di sostegno dei centri commerciali (e a spese dei centri storici) con la conseguenza di svuotarli e dare il via alla loro progressiva contrazione. Oggi il punto di forza della media e grande distribuzione sta, più che nella offerta merceologica, nella facilità di accesso, nella possibilità di parcheggiare (e per di più gratis). Non si tratta di un modello del tutto replicabile in centro. Ma occorre facilitare in ogni modo la possibilità di arrivare e lasciare la propria auto. A Cremona si può intervenire in maniera rapida efficace e non costosa. A partire proprio dalla riapertura del varco di via Manzoni e via Verdi, per facilitare l’accesso al parcheggio di Piazza Marconi e rendere attraversabile la città e rendere fruibili dai city user durante il giorno gli stalli oggi riservati ai residenti, riservandoli agli stessi nelle ore serali e notturne. Se andava condotta una sperimentazione la nostra analisi è che 30mila accessi in meno sono 30mila opportunità scomparse per le nostre aziende. I dati sulle presenze in centro (da qualsiasi parte li si prenda) indicano che le stesse sono calate in maniera significativa. Questo nonostante l’accresciuto impegno per eventi turistico culturali (che sono un patrimonio per la città, non certo per i solo commercianti) e per le animazioni di qualità (Invasioni Botaniche, Giovedì d’Estate, Stradjvari, Largo Boccaccino con le eccellenze dello street food o la serata #cremonascuoteilcuore) che abbiamo realizzato direttamente. Significa che il problema è strutturale e per questo chiediamo che venga affrontato con concretezza rivedendo la viabilità in centro. Sul piano dei parcheggi, sin da subito, va garantito il mantenimento dello spazio di Villa Glori, strategico per il centro e in particolare per Corso Garibaldi.
Serve coraggio e si devono leggere i nuovi bisogni della città recuperando proprio la consapevolezza che le città sono nate intorno alle piazze e alle vie che erano punti di incontro e di commercio. Se priviamo i centri di questa funzione e di questa capacità di essere poli di aggregazione (anche grazie ai negozi e alle attività dei servizi) li condanniamo a un inesorabile declino, indipendentemente da ogni altra azione.
Restiamo aperti al confronto, pronti a collaborare, determinati più che mai a rigenerare Cremona. Anche per questo abbiamo commissionato ad un urbanista un progetto che sappia rileggere Cremona e le sue criticità, proponendo soluzioni possibili. Un documento che metteremo a disposizione del duc. Parallelamente stiamo studiando nuove azioni utili a rafforzare il “brand” della città.
È su questa strada che, come Confcommercio e Botteghe, riteniamo possibile avviare un rilancio della città solido e duraturo. È su questa strada che possiamo giocarci il futuro di Cremona, rendendola più bella, più accogliente, più attrattiva e dunque più forte. È su questa strada che auspichiamo una più forte sinergia tra tutti i soggetti interessati. Noi, come imprese e come Associazione, ci siamo.
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