Confcommercio Cremona festeggia, lunedì 13 giugno, all’Auditorium “Giovanni Arvedi” del Museo del violino il settantesimo dalla adesione alla Confcommercio. La cerimonia “istituzionale” – a cui sono invitati tutti i commercianti - è in programma a partire dalle 17,45. Alla celebrazione interviene il presidente nazionale Carlo Sangalli che, in un editoriale sull’house organ di Confcommercio, ha ben riassunto il senso di questo anniversario.
“Questo Settantennale, a livello nazionale e locale, - scrive il presidente Sangalli - lo dedichiamo alle nostre imprese, alle loro fatiche e ai loro successi, alle luci delle loro vetrine e alle loro idee, a chi resiste e a chi spera”. “I nostri imprenditori – dichiara il presidente Fausto Casarin - sono “il pane” delle nostre comunità proprio perché quotidianamente contribuiscono a farle vivere. Sono, insomma, “carne e sangue delle nostre città”. Con il nostro impegno quotidiano, fatto di coraggio e passione, non solo sosteniamo l’economia e l’occupazione, ma riusciamo a valorizzare il rapporto umano e l’incontro tra le persone”.
Oltre a Sangalli sono attesi altri ospiti illustri. Per la Regione Lombardia, invece, intervengono l’assessore Cristina Cappellini, in rappresentanza del Governatore Roberto Maroni e Carlo Malvezzi, delegato dell’assessore al Commercio Mauro Parolini. Infine ha annunciato la propria presenza il sottosegretario alle riforme on Luciano Pizzetti. E, ancora, i sindaci dei Comuni, a partire da Gianluca Galimberti, il neo presidente della provincia Davide Viola e il presidente della Camera di Commercio Gian Domenico Auricchio. Nel pomeriggio, in attesa dell’evento, sarà possibile (solo per chi si è prenotato e comunque e comunque a partire dalle 16) visitare il Museo del Violino.Proprio con un omaggio alla identità culturale del territorio si apre la cerimonia del 70mo. Lena Yokoyama suonerà lo Stradivari Clisbee del 1669 e proporrà pagine da Bach a Elgar. Dopo i saluti delle autorità Fulvio Stumpo, giornalista de “La Provincia” e storico presenterà il volume, realizzato dalla Associazione di Palazzo Vidoni “La città dei mercanti: storia di Cremona e di Confcommercio”. Si tratta - come spiega l’autore – di “un libro che vuole celebrare i 70 anni di vita della Confcommercio, ma nello stesso vuole raccontare uno spaccato del commercio cittadino, un qualcosa che rimanga alla città”. Sull’importanza del terziario ritorna anche Carlo Sangalli: “questo compleanno, per noi, con grande semplicità, significa orgoglio. I nostri sono 70 anni portati con orgoglio, sapendo di rappresentare una parte del Paese a volte silenziosa, ma essenziale, che oggi produce il 40% del PIL e dell’occupazione e che in questi 70 anni ha cambiato gli usi e i consumi degli italiani. Anche a Cremona, perla dell’agroalimentare lombardo, il terziario di mercato – il piccolo commercio, la distribuzione, il sistema di accoglienza turistica - ha avuto una funzione fondamentale nel fare di certi prodotti i simboli del territorio”. Non manca uno sguardo al futuro: “Questo compleanno vuol dire poi responsabilità: la responsabilità di avere 70 anni, ma di non dimostrarli, la responsabilità di guardare sempre al domani. Sentiamo la responsabilità di portare la voce dei nostri imprenditori alla politica, al Governo, alle istituzioni, anche e, a volte soprattutto, locali. Sentiamo la responsabilità di fare il nostro lavoro seriamente, dimostrando che i corpi intermedi -quelli che sono vivi e che funzionano- non sono la zavorra di questo Paese, anzi, senza di loro, senza la loro spontanea dialettica e capacità di connessione, una società sana non sta in piedi, si impoverisce e si indebolisce nel tempo. Anche per questo, il Settantennale deve essere una sfida. La sfida cioè –e l’impegno- di giocare in attacco i prossimi 70 anni, che poi vuol dire non rincorrere il cambiamento, ma promuoverlo. Giocare in attacco vuol dire aiutare le nostre imprese ad essere sempre un passo avanti, vuol dire dimostrare giorno dopo giorno che siamo il terziario ma non siamo secondi a nessuno”. “Una sfida – conclude Casarin – che qui a Cremona abbiamo fatto nostra. E per questo abbiamo avviato un profondo percorso di rinnovamento dei gruppi, della struttura e dei servizi. Consapevoli di quanto abbiamo fatto in questi settant’anni ma anche determinati ad essere all’altezza di chi ci ha preceduto guardiamo con fiducia al futuro”.
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