Riuscito lo sciopero generale unitario delle lavoratrici e lavoratori delle funzioni pubbliche di Cgil Cisl Uil della Lombardia che hanno portato in piazza oltre 10mila lavoratrici e lavoratori.
Le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici dalla Lombardia mandano dunque un messaggio chiaro al governo: i contratti di lavoro vanno rinnovati e con risorse adeguate per riconoscere le tante professionalità – dalla sanità e dal socio sanitario assistenziale agli enti locali, dalle funzioni centrali ai vigili del fuoco e al comparto sicurezza – che erogano servizi pubblici ai cittadini. E adesso, con l’accordo all’Aran sulla riduzione dei comparti di contrattazione, non ci sono più scuse: il governo deve dare avvio alle trattative!
Per migliorare i servizi ai cittadini, tenendo insieme i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, bisogna negoziare sulle condizioni e l’organizzazione del lavoro. Per far questo bisogna rilanciare anche la contrattazione decentrata, dando modo ai lavoratori, anche attraverso le loro rappresentanze, di avere voce in capitolo.
Lo sciopero di oggi è stato proclamato anche per le tante vertenze aperte con Regione Lombardia, che vanno affrontate e risolte attraverso il confronto. Tanto più dopo i nuovi assetti istituzionali della legge Madia, con tutte le ricadute che hanno sul nostro territorio. Tanto più dopo la riforma regionale del welfare e la norma europea sul giusto orario di lavoro. Da qui l’importanza della contrattazione anche a livello regionale, per il presidio dei processi di mobilità, di riorganizzazioni e di ristrutturazioni aziendali, per monitorare e prevenire le situazioni di crisi aziendale per difendere i livelli occupazionali. Da qui l’importanza di un piano assunzioni per sanare le forti carenze d’organico di tanti enti e strutture, a partire dalla sanità. E di stabilizzare le lavoratrici e i lavoratori precari.
Questa è una sintesi delle tante ragioni per cui questo sciopero generale è solo una tappa della nostra mobilitazione, che non si fermerà fino a risposte vere e adeguate.
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