La situazione del comparto lattiero caseario è di fatto entrata in una crisi strutturale che sembra irreversibile. Le quotazioni dei due formaggi di punta Grana Padano e Parmigiano Reggiano, sotto l'accanimento di pressioni speculative irresponsabili settimanalmente, sono in sofferenza; ancora peggio per i prezzi del latte alla stalla che non pagano più nemmeno il costo della burocrazia e sono talmente bassi che consentono all'industria di trasformazione di competere con chi usa latte in polvere con enormi margini di valore aggiunto.
Cia Est Lombardia si ribella a questa situazione e per bocca del suo presidente Luigi Panarelli, chiede con urgenza misure concrete e azioni incisive a sostegno del comparto lattiero caseario, degli allevatori e delle cooperative: “Abbiamo una politica che guarda solo alla vetrina di Expo 2015 e si tiene ben lontano dagli allevatori – spiega Panarelli – Ma per questo settore occorrono da subito un piano di promozione e la proroga per il ritiro straordinario dei due formaggi grana”. Ma secondo il numero uno di Cia Est Lombardia tutto questo non basta: “Serve infatti – prosegue Panarelli – un piano nazionale di educazione alimentare e di promozione al consumo di latte e formaggi fatti con solo latte italiano; è necessario rafforzare il riconoscimento del legame tra valore economico del settore sul territorio e benessere delle comunità. A ciò dobbiamo aggiungere un'azione sistematica di controlli nelle aziende casearie, dentro e fuori i consorzi di tutela e sulle tracciabilità delle importazioni, un intervento per riformare il meccanismo di rilevazione dei prezzi nelle Camere di Commercio e un sistema di riconoscimento del nostro latte nelle filiere dei prodotti che si fregiano dei valori italiani”.
Panarelli ha inoltre aggiunto che “garantire un prodotto di qualità ai consumatori a prezzi equi, significa anche saper abbattere le inefficienze e gli sprechi della filiera, assicurare una ripartizione accettabile del valore a tutte le componenti produttive e bilanciare le politiche di mercato interno con i margini consentiti dall'esportazione. Nella competizione sui mercati internazionali non si può improvvisare, va evidenziato come lo stato di difficoltà di aprire nuovi mercati sia reso più grave dalla mancanza di sinergie per accontentarsi delle singole azioni individuali. Bisogna avere un progetto di sistema, una vera politica commerciale per le nostre produzioni, dove le Istituzioni siano decise nel difendere gli interessi nazionali, in casi come l'embargo Russo o dei formaggi fatti con il latte in polvere”.
L’invito che Cia est Lombardia estende al Ministro Maurizio Martina e all’assessore regionale Gianni Fava è quello di condividere un pacchetto di azioni immediate da portate in approvazione al Governo Nazionale e Regionale, utilizzando ogni risorsa disponibile come quelle del “decreto agricoltura”: “Ma invitiamo anche – conclude Panarelli – il mondo delle Associazioni e delle Imprese a mobilitarsi un forma unitaria per ottenere quello che nessuno ha il diritto di togliere ai nostri territori: i valori e il benessere delle civiltà rurale e la scelta di avere il territorio come futuro. È indispensabile rimarcare l’importanza di decisioni urgenti al fine di scongiurare la chiusura sistematica delle stalle. Una zootecnia ormai allo stremo con le nostre DOP in vera emergenza toglie le poche prospettive di reddito, fa scappare i giovani e cancella il futuro”.
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