vede il successo dell'Aston Martin
del cremasco Piantelli
La Aston Martin Le Mans LM 7 del 1931 del cremasco Mario Piantelli, oltre ottant’anni dopo il successo alla 24ore di Le Mans fa sua anche la 200 Miglia di Cremona organizzata domenica dal Cavec.
È stato un successo netto, con un dominio evidente sin dalle prime prove cronometrate, sul Piazzale Azzurri d’Italia, dove, in mattinata, sotto un cielo coperto hanno preso il via i sessanta partecipanti all’evento. Da lì hanno attraversato la campagna cremonese, raggiungendo Casalbuttano e poi Soncino, prima di arrivare a Crema. La passerella sul corso, accolta da un pubblico numeroso, non ha distratto l’equipaggio che ha anzi rafforzato la sua leadership. Poi le vetture sono tronate a Cremona. Davvero suggestivo il passaggio a Castelleone con la sosta in centro, così come quello a Pizzighettone. Quindi le auto sono arrivate in piazza Stradivari dove sono rimaste in esposizione per tutto il pomeriggio, mentre piloti e navigatori si lasciavano sedurre dal Museo del Violino. Poi le premiazioni in palazzo comunale, alla presenza del consigliere Mirella Marusich.
Tantissimi i trofei in palio. Nella classifica assoluta l’equipaggio Piantelli – Cambiè (vincitore anche della categoria B, riservata alle auto costruite tra il 1930 e il ’45) precede Torti, con una Singer SHP LE Mans del ’31. Terzi, nonostante fossero svantaggiati dal coefficiente che premia le auto più anziane sono Picco Petrani, con una Porsche 911 del 1972 (che ottengono il primato anche nella categoria E). Ugualmente ambito anche il Trofeo Bodini, voluto dalla famiglia per ricordare il forte pilota cremonese che negli anni Sessanta e Settante ottenne successi importanti nell’europeo di formula tre e formula due. Se lo sono aggiudicato i cremaschi Cappellini Grioni, con una MG Pa del ’34. E finisce lungo il Serio anche il trofeo del Presidente, riservato alle auto degli anni Venti. Lo conquistano Fiorentini Passeri (che hanno fatto loro anche la categoria A), con una rara e bella Rally ABC del 1927. E ai piloti cremaschi, evidentemente, va anche il premio per la scuderia che ha ottenuto il maggior punteggio. I migliori dei cremonesi sono Nolli Defendi, con la loro Fiat 124 Sport del 1967, che in questo modo vincono il trofeo messo in palio dalla Confcommercio. Accanto alle auto omologate Asi si è disputata anche una gara tra quelle più giovani o non omologate. Ha vinto Tironi con una Lancia Fulvia Coupè del ’74. Meritano una menzione anche gli altri vincitori di categoria: Limoni Scaglia Gregori su Mg A del ’58 (cat. C), Rossoni Rossoni, su Porsche 356 del ’62 (cat. D), Gallai Romanut su Porsche 911 del 1981(cat P). Tra i tanti premi assegnati particolarmente simpatico quello attribuito al navigatore più giovane: Lorenzo Bardelli che ha accompagnato il nonno Fausto. Ma alla fine i più soddisfatti sono gli organizzatori che hanno saputo rileggere, attualizzandola, una importante pagina di storia del motorismo cremonese.
«La 200 miglia si corse negli anni Venti - spiega Azzini – Oggi siamo riusciti a riportare a Cremona le auto di quel periodo. Perché oltre alla Aston Martin del vincitore, vanno ricordate anche le Bugatti, le Amilcar, le Singer e la Delaye, la Rally e le Mg. Così come c’erano modelli importanti anche se più recenti. Su una sessantina di vetture un quarto sono state costruite prima della guerra. Credo che pochi altri raduni possano vantare una presenza così significative di auto della prima metà del Novecento. Al di là dell’aspetto agonistico abbiamo poi saputo offrire una buona occasione di conoscere Cremona e per lasciarsi sedurre dal suo fascino. Un risultato reso possibile anche dalla collaborazione delle Amministrazioni e del Comune di Cremona in particolare. A tutti quanti hanno reso possibile il successo della 200 Miglia esprimo il mio sincero ringraziamento».
© Riproduzione riservata
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