Doppio appuntamento in casa Vanoli Cremona; l'ormai consueta conferenza stampa di presentazione della partita di coach Cesare Pancotto, è stata anche l'occasione per presentare alla stampa il nuovo acquisto, Kyle Johnson.
Il primo a prendere la parola è proprio il neo acquisto biancoblu, nella prima parte di stagione a Ferentino, e lo scorso anno in forza alla Sutor Montegranaro: “Sono emozionato e molto felice di essere a Cremona; ho tanta voglia di giocare e domenica sarò in campo a dare una mano ai miei compagni. Contro Milano ho avuto occasione di vedere per la prima volta la squadra in azione e nel primo quarto mi hanno fatto un'ottima impressione, soprattutto per intensità ed energia. Nel secondo tempo c'è stato un momento di difficoltà e stanchezza, ma vedremo come arginare questo problema. Mi piace vincere, ho bisogno di vincere; il coach mi ha chiesto di portare entusiasmo ed energia di un nuovo acquisto; poi mi ha richiesto tanta difesa e cambio di ritmo partendo dalla panchina. L'anno scorso a Montegranaro era il mio primo anno in Serie A e dovevo adattarmi al campionato; adesso che torno in Serie A mi sento più a mio agio, e sono più consapevole del mio ruolo”.
Arriva poi il turno di coach Cesare Pancotto, che analizza lo stato di forma della squadra, con un occhio già rivolto alla sfida contro Varese: “Milanoci ha battuto sul piano fisico e del talento, non di quello del basket, perché abbiamo avuto un primo tempo eccellente sotto tanti aspetti, costruendo venti minuti di valore assoluto. Però abbiamo fatto errori di concetto; sto cercando di tirare le briglia, e ho avuto risposte positive. Domenica arriva Varese; stanno sviluppando il lavoro di agosto, mentre noi lo stiamo facendo da due settimane. Dovremo crescere per riuscire a giocare quattro quarti uguali, sia in chiave offensiva, con più aggressività, sia in difesa, facendo attenzione ai particolari. Sapendo dove dobbiamo arrivare a fine campionato, la nostra strategia è sul medio-lungo periodo, aggredendo il presente, fermando l'emorragia delle nostre sconfitte, tornando ad assaporare la vittoria, che porta fiducia. Dobbiamo cercare un vissuto insieme; questo è il momento del lavoro e delle responsabilità, non dei proclami; noi stiamo lavorando, tenendo la testa nella rotta, sapendo che ci aspettano tanti sacrifici. Ci sentiamo tutti uniti in questo sforzo; l'immediato si chiama Varese, ma dobbiamo toglierci la scimmietta della vittoria. Ci troviamo sotto la pressione dell'ultimo posto, ma non per questo non possiamo trasmettere energia; quando lotti di più in campo, poi sei più rispettato dagli avversari e dagli arbitri: il segnale deve prima partire da noi, poi avremo bisogno anche dell'aiuto esterno, dei tifosi. Ben venga la pressione, ogni partita per noi è una finale. Io sono razionale; prima parto dalla scelta del metodo con cui costruire il palazzo, poi cerco i pilastri; infine mi guardo intorno per il tipo di colore da usare. Frates penso abbia la stessa cultura architettonica; sappiamo che con il lavoro quotidiano si possa arrivare ad avere il miglior edificio possibile. Varese è un'ottima squadra; in questo momento ha ripreso il suo cammino per obiettivi più importanti; cosa vogliamo fare noi, è la cosa fondamentale”.
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