L’idea che porta alla nascita del centro sportivo San Zeno viene concepita nel 1991, da un gruppo di amici con una passione in comune: il tennis. Uno di loro è Giuseppe Marca, membro del primo consiglio direttivo, e in seguito anche presidente. «All’epoca a Cremona non c’era nessuna possibilità di entrare nelle società canottieri storiche -racconta Manca- erano appena nate le Querce e il centro di Cicognolo, ma in città non c’era niente. Allora, con l’aiuto del Consorzio ACLI Casa, abbiamo cominciato a lavorare su questo nuovo progetto». Inizialmente, S. Zeno occupava una superficie di 22.000 metri quadrati e comprendeva: due piscine; un campo polivalente; tre di bocce; uno da basket; uno da pallavolo.
Ma il fiore all’occhiello erano i quattro campi da tennis scoperti, più i due coperti. L’ex presidente Marca ricorda con fierezza come, in quel momento, «sei campi non fossero una cosa da niente». Flash-forward, balzo in avanti. Oggi S. Zeno copre 130.000 metri quadrati e le implementazioni sono state innumerevoli, ma lo speciale connubio con lo “sport in bianco” permane. I campi vengono utilizzati dalla società “Match Point Cremona”. Risale a due anni fa un importante avvicendamento nell’assetto: la figura storica del tennis di S. Zeno, Claudio Brizio, si defila. Subentra Beppe Menga, attuale direttore di “Match Point Cremona”, che assume questo nome proprio con questo passaggio (prima era “Le Corde dello Sport”). Giulio Siri, istruttore di “Match Point”, racconta questa transizione: «Al fronte delle modifiche apportate, abbiamo mantenuto la struttura dei corsi – spiega –, il settore della scuola tennis, che è composto da minitennis, pre-agonistica e agonistica.
Poi tutta la parte degli adulti, divisa in agonisti adulti, e corso serale. Ad aiutarmi ci sono Paolo Bianchi, istruttore di primo grado, e Pietro Contini, istruttore e preparatore atletico». Un’altra marcata entità tennistica è presente nel centro sportivo: il RAFT (Rebel Amateur Fighter Tennis). Il RAFT è un circuito di tennis internazionale non agonistico, che a Cremona riscuote molto successo, stando al numero dei circoli partecipanti, 16. «Si tratta di una realtà nuova -afferma Siri-, pensata per gli adulti in alternativa ai tornei FITP, costosi e poco flessibili a livello organizzativo». L’istruttore di “Match Point” ripercorre poi la sua carriera da giocatore, non priva di ambizioni: «A sedici anni mi sono trasferito a Roma per il tennis -racconta- in un anno sono passato da terza categoria a seconda, semiprofessionista quindi. A diciotto anni (...)».
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