Alla Canottieri Leonida Bissolati il consigliere per il tennis da circa tre anni, e lo sarà fino alla primavera del 2026, è il 51enne Matteo Subelli, al suo primo mandato.
Cosa comporta l’essere consigliere per il tennis?
«È un incarico più complesso di quanto immaginassi, ma anche incredibilmente ricco di soddisfazioni, soprattutto quando a guidarti è la passione. Una passione che nasce prima di tutto per la Bissolati, che frequento da quando sono nato, e poi per lo sport con “pallina gialla” che amo da sempre in modo viscerale. Se la fiducia dei soci continuerà, ho il desiderio di proseguire nel percorso intrapreso».
C’è un effetto Sinner? Lei cosa apprezza di lui?
«La “Sinner-mania” ha dato una spinta importante al movimento tennistico, avvicinando nuove generazioni e ispirando tanti ragazzi: anche grazie al suo esempio i numeri della nostra scuola sono cresciuti, in tutte le fasce d’età. Personalmente, apprezzo molto Jannik e ammiro in lui la disciplina, il rigore e soprattutto la forza mentale, qualità rare, difficili da coltivare, ma fondamentali».
Come le sta portando alla Bissolati?
«Nel mio ruolo, insieme al vicepresidente Filippo Rizzi e al consiglio, guidato con visione dal presidente Maurilio Segalini, abbiamo avviato un percorso ispirato proprio ai valori che Sinner incarna. Tre le fasi principali:
Entusiasmo: all’inizio abbiamo puntato a riaccendere la passione per il tennis, in un contesto che appariva statico e poco vitale. Siamo partiti dagli adulti, coinvolgendoli nuovamente in campo convinti che potessero diventare un esempio per i figli. La risposta c’è stata: il movimento è cresciuto in modo importante, sia nel maschile che nel femminile.
Crescita: la seconda fase, iniziata nella scorsa stagione, si è concentrata sulla scuola tennis, con un’attenzione speciale ai più piccoli. Abbiamo lavorato su più livelli (organizzativo, tecnico e (...)».
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