della 200 Miglia con il Cavec
Rombo di motori per la 200 Miglia, la manifestazione di auto d'epoca organizzata dal Cavec, che ha preso il via ieri e si concluderà oggi. A contendersi l’ambito trofeo sono una cinquantina di equipaggi che si sfideranno su un percorso di un centinaio di chilometri.
Le vetture sono partite dal Piazzale Azzurri d’Italia, distanziate di trenta secondi l’una dall’altra. Chi ambisce ad un risultato di prestigio dovrà, da subito, essere concentratissimo e interpretare al meglio le prove che assegnano il Trofeo Alceste Bodini voluto per ricordare il celebre pilota che, negli anni Sessanta e Settanta riuscì ad ottenere risultati straordinari con le vetture monoposto. Poi il variopinto carosello si metterà in marcia verso Casalbuttano dove è in programma il controllo a timbro. Immersa nei colori della campagna cremonese la carovana di auto d’epoca raggiungerà Soncino. Sono in programma le prove cronometrate lungo il corso di Crema, con il museo viaggiante che farà bella mostra di sé nell’area pedonale. Quindi gli equipaggi troneranno a Cremona. Non prima di essersi fermati per una breve sosta a Castelleone (allee 12,30) e essersi misurati in un’altra batteria di prove a Pizzighettone (dalle 13). Quasi a voler richiamare l’idea del Circuito, i concorrenti, disputeranno le ultime prove di precisione sul piazzale Azzurri d’Italia. Poi si trasferiranno in piazza Stradivari. Qui le auto resteranno esposte per tutto il pomeriggio. Le premiazioni sono in programma alle 17 in palazzo Comunale.
Chi, questa sera, si sarà aggiudicato la “200 Miglia”, vedrà il suo nome affiancare, nell’albo d’oro, Clemente Biondetti, Gastone Brilli Peri, Luigi Arcangeli o Antonio Ascari. Perché l’evento organizzato dal Cavec rilegge la storia di una competizione importantissima. “Quello di Cremona – scriveva la rivista Motociclismo ad inizio del Novecento – è un nome fatidico nella storia motociclisti (e automobilistica) mondiale. Ivi convennero per cimentarsi in cruente battaglie i massimi esponenti dell’industria e dello sport e tutto il mondo; ivi si cimentarono i piloti più forti e le macchine più gagliarde”. Negli anni Venti (prima con il Circuito di Cremona poi con la “200Miglia”) sulle strade cremonesi si confrontarono i più affermati assi del volante, a bordo delle “formula uno” di allora.
A presentarsi per primo al via, Vaccaro con una piccola Citroen C3 (la tessa sigla di quella oggi in produzione) del 1926. Divide il primato della vettura più anziana con Gualdi, che tuttavia guida una ben più prestazionale Amilcar CGSS. È un modello importante per la 200 Miglia. Nel ’29, infatti, una vetturetta del marchio francese (anche se si trattava di una sei cilindri con compressore) si aggiudicò la classe fino a 1100 centimetri cubici. Nello stesso raggruppamento è in gara anche il cremasco Alberto Piantelli, con una straordinaria Bugatti ’37. Con una vettura simile (una Tipo 35) a Cremona corse anche Tazio Nuvolari, nel 1928. Mancò la vittoria per poco, preceduta sul traguardo solo dalla Talbot di Arcangeli. Merita una menzione anche Fiorentini (anch’egli cremasco) che concorre con la Rally ABC fedele compagna di tante Mille Miglia, concluse sempre nelle posizioni di vertici. Ancora più prestigiosa la Aston Martin del ’31 di Mario Piantelli. Si tratta di un esemplare carico di storia agonistica tanto che, per la scuderia ufficiale disputò la 24ore di Le Mans, aggiudicandosi la sua categoria. Nelle stessa gara ottenne un successo convincente anche la Singer, con un esemplare analogo a quello portato in gara da Torti. Correva invece prevalentemente nelle competizioni su strada la Mg Pa di Cappellini, l’unico tra i partecipanti ad essersi già aggiudicato la 200 Miglia. Il regolarista cremasco parte, dunque, con i favori del pronostico.
Ugualmente importanti i modelli degli anni Cinquanta e Sessanta. Basta ricordare la Aurelia B20 Gt di Cocconi, l’esemplare che la Lancia affidò a Olivier Gendebien per partecipare alla Liegi Roma Liegi; la Jaguar 120 OTS di Carrera o la Porsche 356 Cabrio di Lucini. Ognuna delle cinquanta auto in gara ha una storia da raccontare. Tutte insieme, come i tasselli di un mosaico, ripercorrono la storia dell’automobile nel Novecento (o almeno in una buona parte).
«Tutto è pronto per una giornata di sport e di cultura, ritmata dal canto inebriante dei motori – conferma il presidente Azzini -. Un risultato reso possibile dalle Amministrazioni Comunale, in particolare a quelle di Cremona, Crema, Castelleone e Pizzighettone, a cui rinnovo la mia gratitudine. Così come voglio ringraziare i tanti volontari impegnati a garantire il corretto svolgimento dell’evento: dai soci del Cavec al Gruppo Carabinieri Volontari. agli uomini dell’Anai di Sa Bassano. Infine non posso dimenticare il Panathlon di Crema e gli sponsor che, generosamente, ci hanno garantito il loro sostegno».
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