La Coim tra Offanengo e il mondo, è la nuova pubblicazione che va ad arricchire la collana delle Fabbriche paese del Centro di ricerca Alfredo Galmozzi di Crema. Il libro, scritto da Romano Dasti e Marco Roccatagliata, con contributi di Dino Martinazzoli e Ilaria Macconi, racconta il mezzo secolo di storia della Coim, che da piccola industria chimica ha saputo trasformarsi in un’azienda multinazionale stabilendo contestualmente un legame sempre più stretto con Offanengo.
E’ il gennaio del 1962 quando due giovani milanesi, Mario Buzzella e Cesare Zocchi, decidono di acquistare un terreno di 2500 metri quadrati nella campagna di Offanengo. Buzzella, con un passato di calciatore nelle giovanili del Milan, ha dovuto appendere le scarpe al chiodo dopo un brutto incidente, si è iscritto ad un corso serale di chimica e da qualche tempo lavora alla Sir di Sesto San Giovanni, un delle tante industrie sorte nell’interland milanese. Cesare Zocchi, più vecchio di qualche anno, ha già fatto il grande salto ed è proprietario di una fabbrica di vernici. Solo pochi mesi prima i due, con in comune la stessa grande passione, hanno iniziato a produrre un prodotto chimico, il perossido, nei laboratorio della Sivam, la ditta di Zocchi, che ha riscontrato subito un buon successo. Su quel terreno, coperto da una spessa coltre di neve, sognano già capannoni e un via vai incessante di camion, carichi di tutto quanto con il perossido si possa produrre. A convincerli...

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