l nemico da battere al ballottaggio è l’astensionismo. Un avversario pericoloso e incerto contro cui dovranno confrontarsi sia il sindaco uscente Oreste Perri che lo sfidante Gianluca Galimberti. Aldilà dei programmi, degli ultimi fuochi della campagna elettorale, degli accorpamenti reali e da endorsement è la percentuale di chi andrà a votare che, in qualche misura, potrebbe far pendere la bilancia a favore dell’uno piuttosto che dell’altro. Da un lato c’è un Perri palesemente deluso dal risultato del primo turno e non del tutto convinto da quell’abbraccio con il Carroccio che, fosse stato per lui, avrebbe volentieri rifiutato. C’è chi lo avrebbe sentito sbottare, in occasione delle celebrazioni del 2 giugno, che altri cinque anni come quelli trascorsi non sarebbe più disposto a farli. Dall’altra il gruppo di sostenitori di Galimberti che, dopo lo stordimento da sbornia elettorale, ha moltiplicato l’entusiasmo sentendo profumo di vittoria. L’ultima volta era finita al ballottaggio con Oreste Perri al 51,51% e Giancarlo Corada al 48,49% con una percentuale dei votanti precipitata al 63,06%...

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Fabrizio Loffi

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