In relazione alle notizie sulle indagini della Procura della Repubblica e dalla Dda di Milano nei confronti dell'ing. Claudio Tedesi, LGH chiarisce che non sono coinvolte attività riferibili in alcun modo a società del Gruppo.
Peraltro si precisa che, per quanto noto, le indagini che hanno portato al provvedimento cautelare oggi eseguito hanno invece preso avvio nel 2011. Claudio Tedesi è vicepresidente di LGH dal 7 febbraio 2013.
Pertanto ogni inferenza in questo senso è da considerarsi estremamente grave e scorretta e l’azienda si riserva dunque di agire nelle sedi opportune a tutela della propria immagine.
(LINEA GROUP HOLDING)
ANTEFATTO
L’operazione denominata “Black Smoke” eseguita questa mattina dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Milano, congiuntamente ai Gruppi di Treviso, Roma e Napoli e con il supporto dei Comandi Provinciali di Milano, Roma e Napoli, giunge a conclusione dell’attività investigativa avviata nel 2011 che ha interessato il sito di bonifica di interesse nazionale di Pioltello e Rodano - polo chimico industriale - ove, nel 2004, il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio aveva autorizzato in via provvisoria e con urgenza l’avvio dei lavori relativi al Progetto di Bonifica con lo smaltimento in impianti autorizzati di tutto il nero fumo contenuto nella discarica denominata ex Sisas. In particolare, da quanto emerso, la società Sadi Servizi Industriali spa, aggiudicataria del primo appalto ammontante a 143 milioni di euro, presentava inizialmente agli enti competenti il piano attuativo della bonifica in cui confermava la classificazione dei rifiuti e la presenza del nerofumo. A seguito di procedura d’infrazione avviata dall’Unione europea nei confronti dell’Italia per la mancata bonifica del sito, la presidenza del consiglio dei ministri nominava quale commissario delegato per l’esecuzione di ogni necessaria iniziativa finalizzata alla prosecuzione e al completamento delle attività di Luigi Pelaggi, il quale approntava e redigeva una relazione in cui illustrava lo stato dell’area e delle operazioni di bonifica da far svolgere alla nuova società aggiudicatrice dell’appalto, una volta ritiratasi la Sadi Servizi Industriali.
L’Ufficio del Commissario Delegato, a conclusione della procedura di gara ristretta accelerata per l’affidamento del servizio di bonifica, aggiudicava l’appalto alla società Daneco Impianti srl, per un importo complessivo di oltre 35 milioni di euro, autorizzando nel contempo l’avvio dei lavori e l’intervento di messa in sicurezza e rimozione del nero fumo. Le indagini condotte hanno dimostrato come i titolari della Daneco Impianti, Colucci Francesco e Filipponi Bernardino, corrompendo il Commissario Delegato con la somma di 700 mila euro, ottenevano illegittimamente l’aggiudicazione della bonifica del sito pur non avendo i necessari requisiti e la declassificazione dei rifiuti da pericolosi a non pericolosi, agevolando lo smaltimento dei materiali in siti di proprietà. Tali condotte venivano finalizzate con il fattivo apporto di Fausto Melli e Luciano Capobianco, responsabili della Stazione Appaltante – Sogesid spa, società partecipata dal Ministero dell’Ambiente, nonché del consulente Claudio Tedesi, che omettevano le opportune verifiche sulla regolarità delle operazioni di smaltimento.
A conclusione delle attività investigative, i reati contestati sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, attività finalizzata al traffico illecito di rifiuti con l’emissione di tre misure cautelari in carcere a carico di: Francesco Colucci, presidente del consiglio di amministrazione della società Daneco Impianti Srl; Bernardino Filipponi, amministratore della società Daneco Impianti Srl; Luigi Pelaggi, Dirigente del Ministero dell’Ambiente, all’epoca dei fatti commissario delegato per la bonifica del sito. Tre misure cautelari agli arresti domiciliari per: Fausto Melli, membro del Cda della Sogesid spa, all’epoca dei fatti direttore dei lavori e responsabile per la sicurezza del cantiere realizzato nel sito; Luciano Capobianco, membro del Cda della Sogesid spa, all’epoca dei fatti direttore operativo del cantiere; Claudio Tedesi, all’epoca dei fatti consulente tecnico del Commissario Straordinario, nonché il deferimento in stato di libertà di ulteriori 38 persone per attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti: tra questi, funzionari pubblici e titolari di società operanti nel settore del movimento terra e del ciclo dei rifiuti. L’attività, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia dal Dott. Piero Basilone e dai Dott. Paolo Filippini e Paola Pirrotta, ha previsto in aggiunta l’esecuzione di perquisizioni presso le abitazioni e gli uffici degli arrestati, nonché l’esibizione documenti presso le sedi Arpa di Brescia e Milano, l’Istituto Superiore di Sanità ed il ministero dell’Ambiente a Roma. (IL VELINO)
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