Una decina di alloggi popolari del Comune saranno presto messi in vendita per finanziare un progetto di recupero di altri appartamenti, sempre di edilizia popolare. Il “presto” dipende dai tempi con cui la Sovrintendenza darà la risposta ad una richiesta che è già stata inoltrata. È dunque questo il passo successivo alla polemica innescata dall’interrogazione presentata in una delle ultime riunioni del Consiglio da Maria Vittoria Ceraso, consigliere di opposizione di Oggi per domani, sui 400 alloggi che il Comune deve tenere sfitti. Già nella risposta orale fornita da Paolo Carletti, assessore con la delega all’edilizia residenziale, si era capita la linea sulla quale intende muoversi l’Amministrazione. Carletti apre anche ad una commissione comunale, aperta all’opposizione e a rappresentanti dei Servizi sociali. Nel complesso, il Comune gestisce oggi 1.040 alloggi dei quali 931 destinati a canone sociale, 93 per emergenze abitative e 16 scorporati per altri progetti.
La riflessione era partita alcuni mesi fa. «Stiamo verificando – spiega Carletti – quali sono gli alloggi sfitti che ci costano e quali sono quelli che non ci costano. Ci sono alloggi vuoti che non ci costano nulla perché siamo proprietari dell’intera palazzina e altri per i quali dobbiamo sostenere le spese condominiali. Ne vorremmo vendere una decina e con il ricavato intervenire per rendere agibili una parte degli altri alloggi che oggi sono sfitti perché non abitabili. Mettiamo in questa lista, dunque, quelli che ci costano e vi aggiungiamo quelli che sono appetibili sul piano commerciale. Il problema che questa lista di alloggi alienabili deve avere il parere favorevole della Sovrintendenza. Su diversi alloggi siamo già in questa fase, attendiamo di poterli mettere sul mercato immobiliare. Crediamo ci possano essere anche dei possibili acquirenti»...

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Paolo Carini

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