La Cooperativa “Nazareth” è sorta nel 2001 a Cremona da alcune organizzazioni cremonesi, impegnate nell’ambito della solidarietà. Svolge attività di progettazione, realizzazione, gestione di servizi educativi ed assistenziali, rivolti prioritariamente ai minori stranieri non accompagnati. Non rappresenta, questa, un’attività esclusiva, si occupa anche di famiglie e dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.
Ma certamente per i minori ha sviluppato un’accoglienza, strutturata su due livelli. Il primo, definito di “pronto intervento”, accoglie quanti siano appena giunti da Questura o Carabinieri per un massimo di 60 giorni; il secondo, definito di “seconda accoglienza”, ne accoglie invece una quarantina: possono restare qui sino ai 18 anni.
Provengono in gran parte dall’Egitto, ma anche dal Centrafrica e dai Balcani, in particolare da Kosovo e Albania. A seguirli, è Carlo Bassignani, responsabile del Servizio Accoglienza e, da pochi giorni, anche presidente della Cooperativa “Nazareth”.

Come gestite questo servizio?
«Il pronto intervento viene gestito con un’équipe H24 ovvero operativa ventiquattr’ore su ventiquattro. Serve come primo periodo di osservazione, per inquadrare i minori accolti anche dal punto di vista caratteriale, sanitario e burocratico, conoscerli tramite colloqui, svolti anche coi Servizi Sociali, e capire il loro grado di conoscenza della lingua italiana. Vengono loro fatte delle proposte laboratoriali e sportive nel corso della giornata all’interno della struttura e sono sempre seguiti da un educatore. Tutto questo è finalizzato a capire poi che tipo di seconda accoglienza proporre loro all’interno del progetto S.A.I., acronimo che sta per Sistema Accoglienza Integrazione, attorno al quale orbita una rete di quattro cooperative con 123 posti in totale a disposizione fra minori e neo-maggiorenni: oltre a “Nazareth”, figurano anche la cooperativa “Sentiero”, “Servizi per l’Accoglienza” e “Mestieri Lombardia”, specializzata quest’ultima in formazione lavoro»...

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Mauro faverzani

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