Purtroppo, quella che si apprestano a vivere gli ucraini è la terza Pasqua di guerra. Non pochi sono ancora quelli ospitati sul territorio cremonese, tra questi sentiamo la testimonianza di Aleksej (Oleksii) Khristoiev, arrivato a Grumello Cremonese a metà marzo di due anni fa con la moglie, i tre figli, l’amico fraterno Alexander e la sua famiglia.
Dopo due anni, come vivete la vostra permanenza a Grumello?
«Siamo contenti di come ci siamo inseriti nella realtà grumellese, abbiamo instaurato un bel rapporto con molti abitanti del paese, a partire da chi mi ha offerto la casa, dai vicini e dai tanti che ci aiutano. Voglio perciò ringraziare tutti quelli che, attenti a cogliere nostre eventuali necessità, non ci fanno mancare sostegni di vario tipo. La nostra situazione è via via migliorata, perché ormai da tempo riesco a lavorare online come ingegnere progettista, ma sono andato anche all’estero, per esempio in Kazakistan e Uzbekistan e recentemente in Algeria. Collaboro con ditte portoghesi e ucraine, ma proverò anche a cercarne altre e a fare qualcosa come libero professionista. A questo proposito, ho contattato il Politecnico per ottenere il riconoscimento in Italia della mia laurea, ma la procedura è lunga e costosa. Mia moglie Yuliia ha trovato lavoro part time: è grata di avere la possibilità di guadagnare qualcosa. Quanto ai figli, sono certamente loro quelli che si sono inseriti più facilmente, anche grazie al fatto che hanno avuto meno difficoltà a imparare l’italiano, lo parlano e lo capiscono addirittura meglio di me che pure seguo un corso online. Vadym, il maggiore, frequenta l’Istituto Einaudi, indirizzo grafico, e gioca a calcio nella U.S. Grumulus; Maria sta finendo la scuola elementare fa pallavolo nella U.S. San Bartolomeo, mentre Ivan, il più piccolo, va alla scuola materna. Io e mia moglie siamo veramente felici perché sono stati davvero ben accolti sia da docenti e da allenatori, come anche dai compagni di classe e di squadra. Insomma, anche se la vita non è certo la stessa di prima, siamo sereni, ci impegniamo a raggiungere via via una sempre maggiore autonomia, anche finanziaria, per non far pesare troppo ai nostri figli la situazione in cui ci siamo trovati. Quando ho le ferie e i ragazzi sono in vacanza, cerchiamo di visitare qualche località italiana: sono vacanze spartane, ma allegre, tutti insieme».
Pensate di tornare in Ucraina o siete intenzionati a rimanere qui?
«Nel breve medio termine siamo intenzionati a rimanere qui, sia perché, come ho detto, ci siamo ambientati molto bene, ma soprattutto perché la nostra città, Kharkiv, si trova molto vicino al confine con (...)».
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