L’industria e la manifattura italiana ed europea sono dinnanzi a un bivio: il momento storico è particolarmente turbolento e problematico a causa degli innumerevoli focolai di crisi in atto (dalla guerra in Ucraina, che prosegue ininterrottamente da oltre due anni, alla situazione in Medio Oriente e nel Mar Rosso, senza dimenticare le crescenti tensioni in Asia fra Cina e Taiwan e fra Corea del Nord e del sud. A questo si aggiunge una competizione globale sempre più aspra a causa dall’aggressività di una Cina decisa a sovvertire l’ordine mondiale che abbiamo conosciuto fino a qui e a ritagliarsi un ruolo di primo piano, forte anche del nuovo sodalizio con la Russia. In più, i progressi dell’innovazione tecnologica e la transizione verde, altrettante prove epocali per il Vecchio Continente. Di tutto questo abbiamo parlato con Serena Ruggeri, Vicepresidente Vicario dell’Associazione Industriali di Cremona.
Dottoressa Ruggeri, quali sono le priorità e le criticita principali per le nostre imprese?
«Il 2024 si è aperto con segnali poco confortanti per la produzione industriale che confermano un trend negativo per tutta l’industria, in particolare nei Paesi europei motori dell’economia. Questi segnali non...
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