Dopo otto anni al timone, Tiziano Fusar Poli si appresta a lasciare la guida di Confcooperative Cremona. Il momento clou sarà il 6 di marzo, giorno in cui si svolgerà l’assemblea per eleggere il nuovo presidente e il nuovo consiglio. L’occasione per tracciare un bilancio, ma anche un momento di riflessione per guardare alle sfide che ci attendono in un periodo storico così problematico, caratterizzato da molteplici fattori di crisi a livello internazionale, ma anche da innumerevoli cambiamenti sul fronte economico, tecnologico e ambientale. In questa intervista, insieme al Presidente Fusar Poli e al direttore Tolomini, analizziamo i temi al centro dell’assemblea e il percorso che la cooperazione intende seguire all’insegna di un modello di sviluppo sostenibile a 360 gradi, quanto mai attuale in questi anni, ma da sempre presente nel dna della cooperazione e suo elemento distintivo. La cooperazione, nel nostro territorio, rappresenta una realtà molto importante. E a breve l’Unione territoriale di Cremona festeggerà gli 80 anni di attività. Era il 10 gennaio 1947 quando i primi uffici furono messi a disposizione dalle Acli. All’inizio, il movimento partì con 34 cooperative, la maggior parte nei settori di consumo e trasporto, con la particolarità che nella nostra provincia le cooperative agroalimentari e le latterie erano associate in un organismo denominato ULSA, Unione Latterie Sociali Agricole. Nel 1986, avvenne l’unificazione. Oggi, in provincia di Cremona, la cooperazione è prevalentemente costituita da realtà che operano nel sociale e nell’agroalimentare, ma anche nel lavoro, nel credito, attraverso le Bcc e nel campo ricreativo e culturale...

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Redazione Economia

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