Valentina Mozzi, candidata al Collegio Uninominale della camera per la Provincia di Cremona con Unione Popolare, incontra il Presidente dell’Ordine Professioni infermieristiche di Cremona Enrico Marsella.
Mozzi è iscritta all’Ordine Infermieri di Cremona dal 2014, ha all’attivo diverse esperienze lavorative in strutture del territorio cremonese, esperienze ospedaliere anche in Inghilterra ed esperienze di cooperazione internazionale, attualmente lavora presso l’ospedale Oglio Po; politicamente attiva da molti anni, è Consigliere Comunale del Comune di Casalmaggiore.
“Ho desiderato comunicare al Presidente Marsella la disponibilità, come candidata alla Camera, di essere portavoce delle istanze e delle priorità degli infermieri come da accorato appello della Presidente della Federazione Nazionale Barbara Mangiacavalli che invita i candidati a farsi carico delle problematiche della professione infermieristica; sono 11 gli infermieri candidati tra Camera e Senato (3 sul territorio lombardo) tra cui la sottoscritta, unica infermiera del territorio cremonese, per cui mi è sembrato doveroso contattare il Presidente per prendere impegni per la professione in linea con le priorità dell’Ordine e dell’agenda politica di Unione Popolare.
Dopo aver letto con molto interesse il documento diramato dalla FNOPI sulle proposte normative per la professione, che si allega per completezza e che condivido in toto, ho colto l’occasione per evidenziare quanto sia necessaria una rappresentanza politica in Parlamento delle istanze dei circa 470mila infermieri italiani. Nel documento si fa riferimento alle riforme necessarie affinché la professione torni ad essere attrattiva e si possa colmare la cronica carenza di personale che attanaglia il Servizio Sanitario Nazionale, ovvero: incremento della base contrattuale, superamento del vincolo di esclusività delle professioni infermieristiche, riconoscimento delle competenze specialistiche ed evoluzione del percorso formativo universitario.
Oggi gli infermieri italiani vivono un forte senso di frustrazione, accentuato dal periodo pandemico che abbiamo affrontato con grandi responsabilità e sacrifici, in quanto la professione ha l’urgenza di ottenere il meritato riconoscimento sociale e professionale attraverso il rispetto per un ruolo delicatissimo che è vessato da turni massacranti, carichi di lavori eccessivi e talvolta anche da aggressioni fisiche e verbali in alcuni servizi tipo i Pronto Soccorsi.
Notizia di pochi giorni fa lo slittamento del rinnovo del CCNL comparto sanità 2019-2021, che è fermo nonostante l‘accordo sindacale raggiunto; il personale del comparto deve avere livelli retributivi in linea con la media dei colleghi europei, avere carichi di lavoro sostenibili per poter garantire un livello adeguato di prevenzione, assistenza, cura e riabilitazione. Devono essere riconosciute le specializzazioni degli infermieri nei vari ambiti della clinica e della dirigenza, sia in termini economici che in termini di progressione di carriera e ruoli.
Abbiamo la grande sfida della riforma della Sanità territoriale contenuta nel DM 71 e stiamo facendo la nostra parte con nuove figure come l’Infermiere di Famiglia e di Comunità, con l’obbiettivo di tornare ad essere protagonisti di quella tanto auspicata integrazione ospedale-territorio.
L’infermiere ha anche il compito di essere promotore di salute. Ritengo infatti centrali tutte le proposte politiche che mettono al centro i determinanti della salute sui quali è possibile agire concretamente, ovvero: promuovere uno stile di vita attivo, una sana alimentazione, la valorizzazione della pratica sportiva, le cure dentali (grandi escluse dal SSN), ma anche e soprattutto un ambiente pulito e un clima salubre, con attenzione alla qualità di aria, acqua e suolo. Questi sono tutti temi sui quali mi impegnerò in prima persona, da cittadina, infermiera e attivista politico.”
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