Un pool di aziende - formato da sette soci partner (delle quali le tre principali, in termini di numeri, sono San Felice, Monteverde e Gobbi Frattini), oltre 80 soggetti aderenti come sostenitori e col sostegno della Camera di commercio di Brescia, UnionCamere Lombardia e Confagricoltura Lombardia - ha inoltrato in Regione Lombardia la richiesta di costituzione del Distretto della filiera avicola lombarda.
Il Distretto della filiera avicola lombarda, si legge nella domanda inoltrata alla Regione, “rappresenta il 31,1% dei polli macellati in Lombardia nel 2012 e l’111,4% dei tacchini. Se si considerano, oltre ai partner, le aziende sostenitrici del distretto, questa quota sale al 46,8% per i polli e al 125,5% per i tacchini.
Il fatturato complessivo delle tre principali aziende partner (San Felice, Monteverde e Gobbi Frattini) nel 2012 è stato di 171 milioni di euro e la Plv ai prezzi di base della Lombardia nel 2011 per pollame e uova era di 642 milioni di euro.
Nel 2012 il numero di polli da carne allevati dalle aziende partner è stato pari a 18 milioni (27 considerando le aziende sostenitrici). Le galline ovaiole erano 1,4 milioni (3,3 milioni con l’appoggio delle aziende sostenitrici) e i tacchini 3,5 milioni (4 considerando le aziende sostenitrici).
Le aziende partner, inoltre, allevano anche avicoli rurali per un totale di 180mila e anatre per un totale di 130mila, 160mila considerando la produzione delle aziende sostenitrici”.
Gli obiettivi
Costituire un distretto, dicono le aziende interessate, “significa andare a creare un sistema a ciclo completo riunendo in un unico organismo gli attori dei diversi stadi della filiera: incubatori, mangimifici, allevatori, macellatori, confezionatori e trasformatori.
Con il distretto si intensifica l’integrazione verticale tra i soggetti e si mantengono direttamente sotto controllo tutte le fasi produttive e distributive del processo. Tale integrazione porta ad un maggior potere contrattuale sul mercato, cosi da poter discutere le condizioni contrattuali dei grandi gruppi della distribuzione organizzata e non subire semplicemente i vincoli imposti dagli stessi; dall’altro lato, è possibile raggiungere una maggiore coordinazione che permette di impostare strategie a beneficio di tutta la filiera e non solamente di un soggetto”.
L’area del Distretto della filiera avicola lombarda
Il territorio su cui incide il distretto coincide con il territorio della Regione Lombardia, con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle aree pianeggianti delle province di Brescia, Mantova e Cremona, dove l’allevamento avicolo, sia da carne che da uova, è più diffuso a livello regionale.
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