servono una terapia d'urto e le riforme
Una terapia d'urto per rilanciare il Paese e scuoterlo da un declino cui qualcuno sembra averlo inesorabilmente condannato, una cura da varare insieme ad una serie di riforme capaci di riportare il sistema-paese al passo dei competitori più agguerriti. Il presidente dell'Associazione Industriali di Cremona, Mario Caldonazzo, nel presentare ai parlamentari eletti sul territorio il documento 'progetto CONFINDUSTRIA per l’ITALIA: crescere si può, si deve', a margine dell'assemblea privata dell'associazione, spiega che «la terapia d'urto si fa se ci si crede e che non è vero che, se applicata, generererebbe altro debito perchè per ogni provvedimento è stata calcolata la copertura finanziaria e le misure in grado di assicurarla». Un documento – quello di Confindustria – che individua obiettivi e nodi da sciogliere condivisi dai parlamentari del territorio presenti all'incontro, Cinzia Fontana, Luciano Pizzetti, Silvana Comaroli e Franco Bordo, assenti invece Andrea Mazziotti di Celso e Danilo Toninelli.
1. La terapia d'urto
L’Italia ha bisogno di una vera e propria terapia d’urto, che deve segnare una forte discontinuità e produrre effetti economici immediati. Dobbiamo rendere nuovamente competitive le nostre imprese, abbattendo i costi e sostenendo gli investimenti. Occorre:dare ossigeno alle imprese con il pagamento immediato di 48 miliardi di debiti commerciali accumulati da Stato ed enti locali, che sono debito pubblico occulto;
tagliare dell’8% il costo del lavoro nel manifatturiero e cancellare per tutti i settori l’IRAP che grava sull’occupazione; lavorare 40 ore in più all’anno, pagate il doppio perché detassate e decontribuite; ridurre l’IRPEF sui redditi più bassi e aumentare i trasferimenti agli incapienti; aumentare del 50% gli investimenti in infrastrutture; sostenere gli investimenti in ricerca e nuove tecnologie; abbassare il costo dell’energia.
2. Le riforme
È necessario: riformare il Titolo V della Costituzione riportando allo Stato le competenze su materie di interesse nazionale e riducendo i livelli di governo, per rendere finalmente gestibile il nostro Paese; riorganizzare la Pubblica Amministrazione, che deve essere al fianco delle imprese e non invece contro di loro; affermare lo stato di diritto, tutelando cittadini e imprese dagli abusi compiuti da qualunque organo pubblico; ridurre le regole, perché non è con più regole che si rilancia l’economia; semplificare per rimuovere tutti gli ostacoli al fare impresa; rendere effettivamente flessibile il mercato del lavoro; ridurre il peso del fisco sulle imprese e migliorare i rapporti tra i contribuenti e l’Erario.
GLI INTERVENTI DEI PARLAMENTARI:
CINZIA FONTANA - «Io sono convinta che il rapporto fra le categorie economiche e i parlamentari eletti nel territorio non debba ridursi ai momenti che precedono la campagna elettorale ma che debba svilupparsi nel tempo per tutta la durata del mandato». Cinzia Fontana si concentra su quanto il governo ha iniziato a produrre con «il decreto del fare», ma non nasconde che «le difficoltà sono molte, a cominciare dall'esigua disponibilità di risorse economiche. «Il vostro documento – giustamente – contiene tutta una serie di provvedimenti che disegnano un orizzonte temporale di medio periodo, una politica economica che ha bisogno dei suoi tempi per dispiegarsi. Purtroppo questo esecutivo è vincolato alla necessità di affrontare l'emergenza e questo va ad offuscare la nostra capacità di analisi, a tal punto che si fa fatica a trovare anche le priorità su cui concentrarsi. Certo alcune cose sono state fatte come il decreto sui pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese che per la provincia di Cremona significa una cifra di 34 milioni di euro. Altre misure sono attese a breve come quelle sulla flessibilità in entrata che riguardano il mondo del lavoro». Ma – continua Fontana – quello che serve davvero è una politica incentrata sullo sviluppo e, a questo riguardo penso che la strada da seguire sia «l'abbattimento del costo del lavoro. La crescita è un imperativo».
LUCIANO PIZZETTI - Giudizio positivo sul documento di Confindustria viene espresso da Luciano Pizzetti che tuttavia sottolinea come le misure che vi sono contenute, assolutamente condivisibili, almeno in una fase iniziale, «avrebbero l'effetto di far crescere il debito. Ed è per questo che l'Italia dovrebbe avviare una trattativa con l'Europa. Sulle infrastrutture il governo sta cercando di ottenere dall'Europa di sottrarre al conteggio del debito le risorse destinate alle opere pubbliche». E a questo proposito il senatore del Pd si domanda e domanda alle forze del territorio se continuino a considerare prioritarie le opere previste in provincia di Cremona, a cominciare dalla Cremona-Mantova. «Me lo chiedo perchè vedo venire avanti un'opinione sempre più diffusa sul fatto che queste opere non servirebbero più. Io, invece, ritengo che siano strategiche e vadano fatte». Sugli altri provvedimenti che dovrebbero quanto prima essere al centro dell'agenda Pizzetti annovera la pressione fiscale.
«Va rivisitato tutto l'insieme delle aliquote a cominciare dalla Tares che ha un carico micidiale sulle imprese». La delega fiscale e la revisione del catasto sono altrettanti provvedimenti da adottare mentre, sul fronte delle riforme, «è assurdo che in materia energetica e di trasporti la competenza sia divisa fra Stato e Regioni. A decidere deve essere lo Stato». Da riprendere anche il federalismo fiscale all'interno del quale «va portata a compimento la definizione dei costi standard, così come serve una risposta rapida e puntuale sulla semplificazione e delegificazione».
SILVANA COMAROLI - Punta sul fatto che «bisogna fare i conti con la copertura finanziaria perchè, a questo riguardo, la Corte dei Conti è molto severa». Per riuscire ad ottenere qualche risultato concreto «io credo che l'unica soluzione sia il federalismo fiscale. Anche perchè ancora oggi ci sono spese fuori da ogni logica. Semplificare la vita delle imprese è un altro obiettivo da raggiungere nel breve periodo mentre il patto di stabilità ha una rigidezza ingiustificata. Bisogna andare in Europa e battere i pugni sul tavolo. Il governo, poi, deve al più presto intervenire per cambiare la riforma Fornero perchè il nostro dovere è quello di avere a cuore il futuro delle aziende». Quindi la stoccata finale: «Il decreto del governo e aria lessa, non c'è nulla di concreto».
FRANCO BORDO - spiega come Sel abbia votato «a favore delle sospensione dell'Imu, ma la verità è che il problema dell'Italia non è l'Imu. Il governo dovrebbe concentrare la propria azione sul cuneo fiscale e sull'Irap, queste sì le urgenze che necessitano di interventi». E ancora: «Si tratta di fare delle scelte e anche un intervento sulla burocrazia appare fondamentale. Anche perchè è la burocrazia a foraggiare la corruzione che costa allo Stato italiano qualcosa come 60 miliardi di euro l'anno». D'altra parte «la riduzione del costo del lavoro non può non essere legata alla questione salariale». Bordo chiude con una riflessione sull'Expo che dove rappresentare per il territorio «una grandissima opportunità, ma bisogna cercare di avere una maggiore capacità di regia a livello territoriale».
© Riproduzione riservata
Notizie Correlate
-
08/12/13Segue »
I Giovani di Confindustria: «Al Paese serve un vero shock»
Al Museo del Violino si è tenuta la riunione dei consigli direttivi di tutte le province lombarde con la tradizionale cena di fine d’anno. William Grandi nominato da Stefano Allegri vicepresidente del Gruppo Giovani di Cremona. -
02/12/13Segue »
Icas si aggiudica maxi commessa Luxottica negli Usa e sogna il Brasile
Oggi pomeriggio l'assemblea degli industriali di Cremona ha eletto il numero uno di Icas, Umberto Cabini, presidente per il quadriennio 20132/2017. Il 5 dicembre al Museo del Violino i comitati direttivi dei Giovani imprenditori di tutte le province lombarde.
-
03/05/24 15:28Segue »
Maggio in un click:
Da venerdì 3 maggio alle 20 su IG@instagram
fotografi e fotografie -
12/03/20 23:45Segue »
"Uniti per la provincia di Cremona": il territorio si mobilita per i nostri ospedali
Nasce l'associazione promossa dalle forze economiche del territorio, Fondazione Arvedi – Buschini, la Libera Associazione Agricoltori Coldiretti, Associazione Industriali, Confartigianato Cremona e Confartigianato Crema, Libera Artigiani di Crema, Confederazione Nazionale dell’Artigianato, Confcooperative, per raccogliere fondi in sostegno dei nostri operatori sanitari in trincea contro il coronavirus -
06/10/23 15:08Segue »
«Vaccinarsi con fiducia»
Intervista alla dottoressa Laiolo, responsabile dell’Unità Operativa
Vaccinazioni dell’Asst di Cremona -
19/04/24 17:19Segue »
«Musicologia, restauro, lettere e beni culturali:
Università di Pavia: grande interesse per l’Open Day a Palazzo Raimondi
a Cremona corsi di laurea unici in Italia e particolari» -
26/04/24 17:38Segue »
“L’ora buca”, dove esprimersi, crescere e concretizzarsi
Il professor Patrizio Pavesi, direttore della testata, spiega quali sono gli obiettivi del progetto: un nuovo giornale online pensato per i ragazzi e creato con loro. Informarsi e informare attraverso la libertà e la curiosità degli studenti che si approcciano al mondo dei “grandi” -
03/05/24 16:44Segue »
“Moovy”, una tavolozza bianca contro i disturbi del linguaggio
Mathyas Giudici, dottorando di informatica, a fianco dei bambini
Accedi e sfoglia la tua copia online di Mondo Padano.
Non sei ancora abbonato? Clicca qui per conoscere tutte le offerte in abbonamento.
Registrati subito e acquista la tua copia digitale dell'assetto settimanale.