Il Ministro Delrio, durante l’incontro pubblico di Noceto del novembre scorso davanti ai sindaci parmensi, dichiarò che: ” il completamento del Ti-Bre, su cui vanno verificati i flussi di traffico, è dentro una valutazione delle opere da mantenere in base ad un’analisi costi-benefici, che verrà conclusa entro aprile 2017”. E ancora: “Con poche risorse a disposizione verranno realizzate solo quelle opere che sono in grado di autosostenersi tramite i pedaggi”.
Ora, dalla stampa locale, apprendiamo indirettamente, ma con favore, che il governo non pare intenzionato a procedere al completamento del Ti-Bre autostradale cancellando così i 9 km centrali del tratto comune con la Cr-Mn e privandola, si fa per dire, del proprio apporto in termini di flussi di traffico.
L’insostenibilità del progetto dell’autostrada Cr-Mn, il cui iter è per questo da anni congelato, riceve così un’ulteriore depotenziamento, confermato anche dalle nuove previsioni di traffico da poco consegnate da Stradivaria spa (società concessionaria) a Regione Lombardia.
Ricordiamo che già il 16/7/2012 il presidente di Stradivaria spa, Alberto Sciumè, in un contesto che prevedeva la realizzazione dell’intero Ti-Bre, a proposito della Cr-Mn dichiarò: “Il problema è che oggi non sono garantiti volumi di traffico sufficienti per sostenere il piano economico-finanziario”.
Se questa è la situazione che si va delineando chiediamo che Regione Lombardia metta la parola fine all’inutile e devastante progetto della Cr-Mn, senza indugiare ulteriormente sulle ennesime riformulazioni progettuali e finanziarie da parte della società concessionaria che richiederebbero ingenti e ingiustificati finanziamenti pubblici.
Quanto all’ipotesi di una possibile richiesta di risarcimento nei confronti della regione da parte di Stradivaria spa, qualora l’autostrada non venisse realizzata, riteniamo che gli unici ad aver diritto ad un risarcimento sono le imprese agricole e i cittadini della bassa padana. I primi per sanare l’eccessiva durata del vincolo subito sui loro terreni, i secondi per essere stati privati per troppo tempo del diritto ad una mobilità moderna e sostenibile.
Secondo i dati dell’impronta ecologica nazionale per garantire il nostro livello di vita occorrerebbero 4 penisole italiane. Salvare circa tremila ettari di terreno fertile dalla cementificazione sarebbe un ottimo contributo!
NO alle autostrade Cr-Mn e Ti-Bre SI alle alternative ferroviarie e ciclabili
Coordinamento Comitati e Associazioni Ambientaliste del casalasco-piadenese e mantovano Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia
© Riproduzione riservata
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