Un patto per le imprese. E' questa la proposta avanzata dall'Assessore alle Attività produttive della Regione Lombardia, Mario Melazzini, in visita a Cremona accompagnato dal consigliere regionale e vicepresidente della Commissione Attività produttive Carlo Malvezzi, «per conoscere il territorio ed apprendere dalle voci degli imprenditori» quali sono le necessità che emergono in questo viaggio nelle province lombarde. Stimolato dalla relazione del presidente della Camera di Commercio Auricchio che ha snocciolato i dati relativi all'economia provinciale, ma anche dagli interventi di alcuni rappresentanti delle associazioni di categoria, del sindacato, del Presidente della Provincia Salini e del Sindaco di Crema Bonaldi, presenti a questo faccia a faccia in Camera di Commercio, Melazzini ha illustrato quali saranno i punti fermi della sua azione di assessore e della giunta. «Il dato più preoccupante da cui partire è la continua chiusura di imprese». Una situazione straordinaria che, secondo Melazzini, impone una risposta altrettanto fuori dagli schemi. «Bisogna avere il coraggio di operare con decisione e di far leva sulla nostra creatività». E se da un lato vi sono imprese «che non conoscono tutte le opportunità e gli strumenti messi a disposizione dalla Regione», dall'altro l'assessorato alle attività produttive ha intenzione di mettere al centro dell'agenda il lavoro. Puntando sui nodi irrisolti come la difficoltà di accedere al credito che vedrà la Regione intervenire sul fronte delle garanzie, sulle agevolazioni alle start up, per cui saranno investiti 25 milioni di euro nei prossimi sei mesi e soprattutto la semplificazione e la sburocratizzazione. «Dobbiamo facilitare la vita delle imprese e degli imprenditori» - ha detto Melazzini, anche mettendo a disposizione nuovi strumenti di ingegneria finanziaria». Fra i provvedimenti attuati dalla Regione la messa a disposizione di «500 milioni per l'anticipo dei crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione con un range che varierà da un minimo di 10mila euro ad un massimo di 700mila euro. «L'azione di semplificazione sarà trasversale ai diversi assessorati». Altro tema caldo per le imprese lombarde è quello della scarsa proiezione verso i mercati esteri. «Il nostro obiettivo deve essere quello di mettere le aziende nelle condizioni di potersi internazionalizzare. Lo strumento è quello della rete perchè dobbiamo fare in modo che le imprese si sviluppino qui, sul nostro territorio ed evitare che le nostre eccellenze vengano acquistate da altri. Fra le altre proposte una «moratoria dei costi per le imprese che assumono i giovani e un intervento teso ad abbattere il peso dell'Irpef. La regione sta anche lavorando ad una legge quadro sulla competitività». Incalzanti gli interventi dei rappresentanti delle associazioni di categoria che hanno prospettato all'Assessore lo stato di sofferenza delle imprese. Il direttore dell'Associazione Industriali ha ricordato come, negli ultimi quindici anni, il sud Lombardia sia stato sostanzialmente ignorato». Una situazione non più accettabile che vede, peraltro, la nostra provincia, forte della sua storica vocazione, proporsi quale sede di un'agenzia per l'agroalimentare per tutta la regione. Proposta che Melazzini ha promesso di valutare: «Presentatemi una progettualità» ha dichiarato «e ne riparleremo». Cabrini ha anche picchiato duro sul fronte infrastrutturale ricordando come a Cremona vi sia il porto più attrezzato del nord Italia. Un porto che anche in relazione allo sviluppo di un'area di interesse regionale e nazionale come Tencara quale polo di attrazione di investimenti e di imprese italiane ed estere, dovrebbe essere messo in collegamento con il sistema idroviario padano-veneto. «Lo stato di abbandono del porto di Cremona è uno scandalo» - ha detto Cabrini senza mezzi termini. Si vuole investire sul trasporto fluviale delle merci? Se sì bisogna incentivare le imprese ad utilizzare questo tipo di trasporto». E a proposito di infrastrutture pungente è stato l'intervento del Presidente della Provincia Massimiliano Salini. «Il territorio ha delle urgenze. Da parte nostra ci stiamo muovendo per la Paullese. Ma servono risposte rapide sul fronte della navigazione se è vero che il porto di Cremona movimenta il doppio delle merci di Mantova così come vi sono altre opere di grande importanza che devono essere realizzate ed è per questo che chiedo a lei, assessore alle attività produttive, di farsi portavoce presso il suo collega perchè queste opere sono funzionali allo sviluppo economico». Non è mancato una stoccata rivolta a quei comuni che si mettono di traverso bloccando «il passaggio dei camion», riferendosi al caso esploso nel comune di Cremosano. Il presidente di Confartigianato, Massimo Rivoltini, ha ribadito che gli imprenditori cremonesi non molleranno. Ma abbiamo bisogno di essere messi nelle condizioni di lavorare e di valorizzare le nostre eccellenze produttive».

Alessandro Rossi

© Riproduzione riservata