Si è tenuto oggi un primo incontro in Provincia in cui è stata presentata la proposta progettuale rivisitata dell’autostrada Cremona-Mantova, con l’abbassamento dei costi.
Presenti il presidente della Provincia Carlo Vezzini, il coordinatore Massimo Placchi, il dirigente di Settore Patrizia Malabarba con tecnici, i consiglieri provinciali, i referenti di Autostrade Centro Padane SpA, nelle persone del Presidente, dr. Bruno Bedussi, del Direttore Generale, dr. Alessandro Triboldi, del Direttore Tecnico, Ing. Roberto Salvadori, e di Stradivaria S.p.A., nella persona del Presidente, dr. Alberto Sciumé.
“L’incontro, che ho voluto promuovere, era finalizzato alla presentazione delle ultime modifiche apportate al progetto originale della Cremona-Mantova che, nell’attuale versione, consente notevoli risparmi, pari ad euro 200 milioni di euro, quotando complessivamente circa 822 milioni di euro - ha precisato il presidente Carlo Vezzini – Ma il vero tema è: quale futuro vogliamo per Centropadane, rimanendo un Palazzo oltre a quote azionarie Bre.Be.Mi, considerato che la sua mission era gestire la concessione A21, ora passata al gruppo Gavio con la società Autovia Padana? Tutto ciò, tenuto conto che Stradavaria possiede il 58% di quote di Centropadane e vinto la concessione per la realizzazione dell’autostrada Cremona-Mantova, opera strategica a livello regionale ed inserita nel PRMT. Gli scenari possibili sono due principalmente: o Centropadane si mette in liquidazione o si fonde con Stradivaria”.
Conclude Vezzini: “ ora la parola passa alla Regione, agli incontri che a breve ci saranno ed alla Conferenza di Servizi che abbiamo chiesto, tenendo conto come l’autostrada Cremona – Mantova sarà ancor più funzionale tra A21 ed A22, la connessione alla Tibre e quanto si sta sviluppando rispetto alla viabilità che da Cremona porterà all’Adriatico con nuovi tracciati”.
Nel corso della riunione si è preso atto di un incontro a breve in Regione Lombardia e della necessità della conferenza dei Servizi proposta dai residenti della Provincia di Brescia, cremona e Mantova.
I costi rivisti dell’opera rispetto al progetto iniziale sono dovuti all’aggiornamento dei prezzi, agli sviluppi tecnologici come l’introduzione recente del free-flow che elimina i caselli tradizionali grazie a lettura targhe e telepass, eliminazione di costi di gestione, revisione di opere d’arte, progettazione di nuove pavimentazioni, lo stralcio di impianti non più strategici all’attuale opera e l’accorciamento temporale dei lavori in 10 anni anziché 25, con una proposta meno impattante, rispetto al progetto iniziale approvato, per la provincia di Mantova e risparmio di suolo.
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