Il rapporto tra mondo del credito, istituzioni e agricoltura, alla luce delle nuove risorse economiche e delle misure anti-crisi varate per rilanciare il settore è stato al centro dell’incontro promosso dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) e dal Gruppo Intesa Sanpaolo che ha riunito oggi a Milano, presso il Centro Congressi in piazza Belgioioso, numerosi operatori lombardi.
Obiettivo dell’incontro, presentare alle imprese e alle filiere dell’agroalimentare lombardo le risorse e le opportunità di accesso al credito nel quadro dell’accordo nazionale siglato a gennaio dal Mipaaf e da Intesa Sanpaolo. Attraverso l’accordo il Gruppo bancario ha reso disponibile un plafond di 6 miliardi di euro in tre anni per incentivare investimenti in innovazione, agevolare l’export e i processi di internazionalizzazione, favorire interventi di ricambio generazionale e di formazione delle risorse.
All’agroalimentare lombardo l’accordo mette a disposizione 1,2 miliardi di euro in tre anni per promuovere la crescita e le opportunità di impiego lavorativo in un comparto strategico per l’economia della regione; l’insieme delle risorse e delle iniziative messe a

punto da Intesa Sanpaolo e Mipaaf, infatti, potrebbe potenzialmente generare in Lombardia 3,5 miliardi di nuovi investimenti.
I punti chiave dell’accordo e le prospettive del settore rispetto ai nuovi scenari competitivi sono stati presentati da Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, che ha sottolineato l’importanza strategica dell’intesa raggiunta con il Mipaaf e la concreta ricaduta sui produttori agricoli.
L’accordo si propone, inoltre, di facilitare l’utilizzo dei fondi comunitari previsti dai Psr (Piani di sviluppo rurale) per il periodo 2014-2020 che assegna alla Lombardia risorse pari a 1,2 miliardi di euro. A tale scopo il Gruppo Intesa Sanpaolo intende promuovere una serie di interventi finanziari e consulenziali in collaborazione con i principali interlocutori del territorio, affinché le imprese agricole e agroalimentari possano cogliere opportunità di investimento e accedere più facilmente ai fondi strutturali anche attraverso prodotti finanziari specifici promossi dalla Banca.
L’accordo tra Mipaaf e Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Ismea, l’ente pubblico che fornisce servizi finanziari, assicurativi e informatici alle imprese agricole, avvierà anche la realizzazione di un’indagine conoscitiva con l’obiettivo di arrivare a una migliore definizione del posizionamento delle imprese rispetto alla capacità di accesso al credito.
L’incontro milanese ha rappresentato anche l’occasione per illustrare i termini della moratoria di 30 mesi sui mutui prevista dal protocollo siglato tra Mipaaf e Abi per il rilancio del settore lattiero-caseario e zootecnico nazionale che si aggiunge alle risorse già messe a disposizione dal Governo attraverso il Fondo latte.
Per favorire la ripresa nel nuovo contesto competitivo, Intesa Sanpaolo ha deciso di rafforzare i benefici della moratoria prolungando di ulteriori 12 mesi il periodo di sospensione dei mutui, portando la misura a 42 mesi per il comparto lattiero-caseario e zootecnico e a 24 mesi per l’intero settore agroalimentare.
I termini stabiliti dai due provvedimenti sono stati illustrati da Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e da Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo; entrambi hanno sottolineato come la convergenza tra politiche industriali e politiche creditizie sia importante per assicurare adeguato sostegno al settore agroalimentare, e in particolare alla filiera lattiero-casearia, con l’obiettivo di valorizzare una delle eccellenze del made in Italy.
L’analisi di Intesa Sanpaolo ha evidenziato proprio l'elevata incidenza del settore della produzione del latte e della sua trasformazione sull’economia italiana. Nel segmento agricolo operano 200.000 aziende, con 5 milioni di capi (bovini, bufalini, ovini e caprini): per il solo latte vaccino, nel 2015 sono state consegnate oltre 11 milioni di tonnellate. Nel segmento industriale vi sono oltre 39.000 occupati, 3.400 imprese, un valore della produzione di circa 19 miliardi (terzi in Europa dopo Germania e Francia) ed esportazioni pari a 2,8 miliardi. Il 21,6% del totale degli allevamenti è in Lombardia; seguono il Piemonte (11,4%) e il Veneto (10%). Rispetto alla media nazionale, la Lombardia è caratterizzata da una dimensione doppia degli allevamenti e rappresenta da sola il 36,4% delle esportazioni totali di prodotti lattiero-caseari.
Le specificità della filiera lattiero-casearia e zootecnica sono emerse anche dalle testimonianze di Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo e di Fausto Turcato, amministratore delegato e Ceo di Latteria Sociale Mantova, che hanno portato l’esperienza di grandi imprese radicate sul territorio ma con forte vocazione internazionale.
Dopo Milano, seguiranno altri incontri sul territorio per la presentazione dell’Accordo “Diamo credito all’agroalimentare” tra Mipaaf e Intesa Sanpaolo e saranno dedicati ai temi centrali dell’agricoltura.
Ulteriori misure di Intesa Sanpaolo a sostegno del settore agroalimentare
Per accedere ai finanziamenti di Intesa Sanpaolo, le imprese del settore agricolo e agroalimentare possono contare anche sul Programma filiere, l’innovativo progetto varato dalla Banca per far crescere le filiere produttive di eccellenza consentendo loro di lavorare in una logica che facilita e migliora l’accesso al credito.
Attraverso il Programma filiere, nell’arco di soli 9 mesi, Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione risorse finanziarie per 18,5 miliardi di euro; al programma hanno aderito fino ad oggi 300 aziende capo-filiera, distribuite in oltre 20 settori di business, che rappresentano un giro d’affari complessivo di 55 miliardi di euro e che, a loro volta, coinvolgono 16 mila imprese fornitrici.
La Lombardia è la prima regione per numero di aziende capo-filiera (26%), seguita da Piemonte (16%) ed Emilia Romagna (13%). I primi tre settori rappresentati a livello nazionale: l’agroalimentare (29%), la meccanica/metalmeccanica (23%) e la moda (11%).
Per le imprese che investono in innovazione e possono accedere ai vantaggi fiscali del super-ammortamento 140% previsto dalla Legge di Stabilità 2016 per gli investimenti in beni strumentali nuovi, Intesa Sanpaolo garantisce un finanziamento a medio-lungo termine fino al 100% dell’importo, aggiungendo un’ulteriore linea di credito fino al 40%per soddisfare i bisogni di liquidità nel breve termine conseguenti alla crescita generata dall'investimento.
IntesaSanpaolo
IL COMMENTO DI ETTORE PRANDINI (COLDIRETTI):
Si allarga la moratoria dei debiti con le banche: dopo l’accordo tra Ministero delle Politiche Agricole e ABI, il gruppo Intesa Sanpaolo ha deciso di estendere i benefici per ulteriori 12 mesi, portando così la misura a 42 mesi per la filiera lattiero casearia e a 24 mesi per l’intero settore agroalimentare. “Si tratta di un altro passo in avanti a favore delle aziende agricole, che nasce dal costante impegno di Coldiretti per creare una rete di sostegno al settore, provato da un drammatico crollo dei prezzi all’origine”. È quanto afferma Ettore Prandini, vice Presidente Nazionale di Coldiretti e Presidente di Coldiretti Lombardia, che ha partecipato questa mattina a Milano alla presentazione dell’accordo di collaborazione tra Ministero delle Politiche Agricole e Intesa Sanpaolo.
Il gruppo bancario – spiega la Coldiretti regionale – ha inoltre deciso di mettere a disposizione delle imprese lombarde un plafond di 1,2 miliardi di euro in 3 anni per promuovere crescita e lavoro, risorse che potenzialmente potrebbero generare in Lombardia 3,5 miliardi di euro di nuovi investimenti. “L’ampliamento della moratoria sui debiti – commenta il Presidente Ettore Prandini – da una parte rappresenta un’ulteriore boccata di ossigeno per le nostre aziende, anche se non risolve tutti i problemi, dall’altra è un esempio virtuoso che ci auguriamo venga presto seguito da tutti gli istituti di credito”.
Il potenziamento della moratoria sui debiti – spiega la Coldiretti regionale – diventa ancora più strategico in un territorio, come quello lombardo, che produce il 40% del latte italiano, raccoglie il 42% di tutto il riso coltivato a livello nazionale e rappresenta il 40% dei prodotti suinicoli italiani. L’intero comparto agricolo – conclude Coldiretti – offre lavoro a più di 79 mila persone e genera oltre il 10% dell’intero PIL regionale.
INTERVENTO PAOLO VOLTINI
«E’ un risultato importante, frutto del lavoro di Coldiretti. Un intervento certo e concreto, a sostegno delle imprese agricole in un periodo certamente difficile per pressoché tutti i nostri comparti, con i prezzi dei prodotti che non pagano neppure i costi di produzione. E’ una boccata d’ossigeno, che naturalmente deve essere accompagnata da altri urgenti provvedimenti, a partire dall’impegno sul piano comunitario per ottenere subito l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta per tutti i prodotti, a partire dai derivati da carne e latte». E’ quanto afferma il Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini nel commentare positivamente l’annuncio di un “allargamento” della moratoria dei debiti con le banche.
Coldiretti
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