“In una regione come la Lombardia dove il credito agricolo vale oltre 8 miliardi di euro, per i tre quarti in operazioni a lungo termine, l’accordo sulla moratoria dei debiti con le banche, chiesta da Coldiretti, rappresenta un’importante boccata di ossigeno per le nostre aziende, a partire da quelle del comparto zootecnico, che stanno vivendo una crisi di dimensioni epocali” così Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia commenta la firma dell’accordo fra ABI e Mipaaf per la moratoria di 30 mesi dei debiti bancari degli allevatori italiani.
L'accordo prevede la sospensione dei pagamenti dei mutui, attraverso le misure del Fondo latte per la ristrutturazione dei debiti degli allevatori del Ministero e l'Accordo per il Credito 2015. Il protocollo prevede anche che le banche aderenti possano offrire condizioni migliorative rispetto a quelle previste dall'intesa Mipaaf-Abi. Le imprese che non accedono ai benefici del Fondo Latte, anche appartenenti ad altri comparti del settore agroalimentare, possono comunque ottenere la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo, secondo quanto previsto dall'Accordo per il Credito 2015 o alle condizioni migliorative che sono in via di definizione da parte del Ministero con le singole banche.
“Il crollo delle quotazioni dei prodotti agricoli – spiega Prandini – mette a rischio migliaia di posti di lavoro ed è quindi importante che vengano percorse tutte le strade per aiutare le imprese del settore”. In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale - sono oltre 20 mila le realtà agricole, di cui quasi 5 mila impegnate in un comparto come quello del latte che contribuisce al 40% di tutta la produzione nazionale. Negli ultimi 5 anni– stima Coldiretti Lombardia – almeno il 10% delle aziende che hanno rapporti di credito bancario hanno valutato o richiesto l’allungamento del periodo di ammortamento del finanziamento per gestire meglio equilibri di bilancio, messi sempre più a rischio dalla crisi dei prezzi alla stalla.
“La moratoria è un importante obiettivo raggiuto, frutto del lavoro di Coldiretti, a difesa delle nostre aziende e dell’agricoltura italiana – sottolinea Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. E’ ora essenziale che sia accompagnata dall’impegno sul piano comunitario per ottenere subito l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta per i derivati da carne e latte. Dobbiamo impedire che salumi e formaggi ottenuti con carne e latte stranieri continuino ad essere spacciati per italiani con grave danno per i consumatori e per gli allevatori”.
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