Un’aula magna gremita ha accompagnato la consegna del premio di studio intitolato a ricordo di Roberto Telli, giovane sportivo e fisioterapista scomparso tragicamente a soli 24 anni. Venerdì 11 dicembre a ricevere il premio dalle mani della sorella di Roberto è stato Alberto Baiguera, che insieme a Chiara Antonioli è autore della tesi “Posture and gait parkinson's disease scale: studio di validazione di una scala per la valutazione della postura e della deambulazione nei pazienti affetti da morbo di Parkinson”. Il premio economico del valore di 500 € è erogato grazie al contributo dalla Cassa Padana, rappresentata dal vice capo area Fabio Tambani. Menzione speciale anche per la tesi di Elena Piardi, che ha analizzato gli interventi di fisioterapia nel caso di un paziente con amputazione di arto inferiore in fase di crescita.
Alla premiazione è seguita la tavola rotonda dal titolo “Sport, disabilità, fisioterapia: un triangolo vincente!”, moderata da Fabio Tambani che ha ricordato come il progetto giunto all’8a edizione sia nato grazie alla condivisione di valori da parte di più attori, a partire da Cassa padana e Azienda Ospedaliera, Fondazione Dominato Leonense, Coni di Cremona, Associazione medico sportiva di Cremona, Panathon club, Rotary club e Rotaract di Cremona, Sansebasket e Amici di Robi.
Sono intervenuti:
- Piera Principe (coreografa e autrice dall'esperienza gestuale particolare poli-fratturata a causa di un gravissimo incidente stradale, dopo due anni di immobilità totale, tornerà in palcoscenico. Non si arrende all'apparente stato del suo fisico; al contrario ne ripercorre la memoria creando poesie gestuali che andranno sempre più a contraddistinguere il suo lavoro)
- Andrea Devincenzi (campione paraolimpico paratriathlon che così scrive della sua storia “All’età di 17 anni un grave incidente motociclistico mi ha causato l’amputazione della gamba sinistra… Fortunatamente se ne è andata una gamba ma non la voglia di vivere ogni giorno della mia vita, al massimo delle mie possibilità. Ho sempre praticato sport, ricavandone da ogni allenamento uno stato fisico e mentale positivo che mi aiutava poi anche nella vita di tutti i giorni. La convinzione maturata in tutti questi anni, che non fosse la mancanza di un arto a privare un individuo di fare della propria vita ciò che vuole, mi ha portato nel 2007 ad iniziare un’attività agonistica nel ciclismo Paralimpico accettando nuove sfide, ogni volta sempre più importanti “)
- Giovanni Zeni (atleta trentaquattrenne paraplegico in seguito a un incidente automobilistico avvenuto nel lontano 1997, giocava a tennis da tempo a discreti livelli anche prima di perdere l’uso delle gambe; attualmente è anche capitano della squadra cremonese di basket in carrozzella)
Una giornata formativa emozionante, attraverso le storie toccanti dei relatori è stato possibile comprendere che - come riferisce Marita Mariotti (direttore dell’attività didattica del corso di laurea in Fisioterapia) - “la riabilitazione non finisce con il recupero della disabilità ma favorisce un ritorno completo alla vita e allo sport vissuto come realtà agonistica”. L’idea di approfondire il tema della disabilità nello sport è nata come richiesta degli studenti del corso di fisioterapia che si sono attivati per collaborare con un’associazione sportiva di tennis per disabili.
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