Nuovi progetti artistici per il giovane cremasco Paolo Roberto Urgesi attraverso i quali intende valorizzare anche materiali poveri o riciclati in modo da donare valore aggiunto ad oggetti in disuso o destinati allo smaltimento. Ne è un esempoi la sua ultima opera d’arte, intitolata “Noi.Due.Soli”, dipinta su un suo modulo fotovoltaico, danneggiato dalla grandine. Destinato allo smaltimento dopo i danni subiti, è stato invece trasformato dall’artista in una superficie materica in cui gli strati di colore hanno enfatizzato le fessure e i colpi inferti nel vetro dalla gragnola durante il violento nubifragio di mezz’estate.
Nato il 25 novembre 1984 a Crema, città in cui tuttora risiede, Urgesi è originario di Romanengo. Ha studiato presso il liceo tecnologico Galileo Galilei di Crema e dopo il diploma è proseguito all’Università degli Studi di Bergamo. Attualmente lavora in un’azienda del territorio cremasco che cura la progettazione e la produzione di valvole e dispositivi in acciaio inox e materiali speciali per impianti e serbatoi del settore farmaceutico, biotecnologico, cosmetico, alimentare e chimico.
Urgesi, quale tipo di arte caratterizza le sue opere?
«Mi hanno sempre incantato le Avanguardie novecentesche nella destrutturazione di uno stilema figurativo troppo borghese. Questo perché ritengo che l’artista di professione abbia compiuto il peccato originale di mercificare il suo talento, mentre a mio avviso dovrebbe essere un medium dello Spirito del Tempo. Non ho intenzione di ergermi ad alcun ruolo, ma di manifestare con i quadri una interiorità frammentata che può essere raccolta da chi la fruisce in tutto, o in atomi, e ricostruita. L’intento è mediare un sentimento interiore, fatto di pura energia, in una espressione pittorica che vi aderisca. Quando questo accade, il quadro finito è una liberazione interiore, quasi un vascello che, spiegate le vele, ha lasciato il porto. Il secondo intento è che osservare e ascoltare le persone lambiccarsi di fronte alle mie opere mi diverte molto e mi lascia stupito di fronte a quanti aspetti, considerazioni, sfaccettature ogni essere umano può riconoscere. Questo aiuta anche me a conoscermi meglio, a leggere la mia interiorità attraverso gli altri. O, viceversa, un modo per estrarre dal fruitore una riflessione onirica, uno sforzo immaginifico, che attiva i recettori della fantasia....
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