A fine luglio (Mondo Padano del 28 luglio, ndr), presso il Polo di Cremona del Politecnico di Milano si è tenuta un’affollatissima sessione di laurea: ben 40 giovani hanno conseguito il titolo in Ingegneria. Per Danilo Miraglia la laurea non ha rappresentato ‘solo’ il conseguimento di un titolo di studio, ma il compimento di un Percorso d’Eccellenza iniziato tre anni fa e portato a termine con grande impegno e ottimi risultati.
L’obiettivo dei Percorsi di Eccellenza è stimolare giovani diplomati ad alto potenziale verso una formazione scientifico/tecnica che possa indurli a comprendere fin dai primi anni di studio le logiche di comportamento richieste dalle aziende: meritocrazia, impegno costante, multidisciplinarità, propositività e senso di responsabilità. L’iniziativa, ormai giunta alla decima edizione, prevede un percorso di formazione avanzata che include stage estivi presso importanti aziende, lezioni di inglese professionale, periodi di studio all’estero, incontri diretti con Top Manager, corsi di approfondimento su Business Planning, Project Management ed eBusiness. Inoltre per alcuni studenti al Percorso viene associato un premio in denaro di 5.000 Euro.
L’intervista all’Ing. Danilo Miraglia:
Da Massafra a Cremona per studiare Ingegneria Gestionale, quali sono le motivazioni della sua scelta?
Dopo varie incertezze, quando ho capito che Ingegneria Gestionale al Politecnico era la strada giusta per me, ho dovuto scegliere tra i campus di Bovisa e Cremona. Il primo mi avrebbe offerto un’esperienza nuova, con tanti altri studenti e tanti eventi, il secondo un’atmosfera più confidenziale, in cui avrei avuto modo di farmi conoscere, con un numero più ridotto di studenti per aula e professori sempre disponibili per ricevimenti. Ho scelto Cremona proprio perché per me il rapporto con personale e docenti conta più degli eventi del campus in Bovisa (ai quali, tra l’altro ho spesso partecipato da pendolare). Inoltre Cremona mi tentava molto per la possibilità di partecipare ai Percorsi di Eccellenza, che avrebbero rappresentato per me una sfida extra - e sempre ben accetta.
Ha superato gli esami con esiti sempre ottimi, in molti casi eccellenti con tanto di lode, qual è il segreto per superare (brillantemente) gli esami?
Non aggiungerò nulla di originale, ma il metodo migliore per gli esami è sempre lo studio. Bisogna spesso confrontare diverse fonti, come testi, appunti, dispense, e restare sempre al passo con il programma durante i periodi di lezione. A volte l’impegno richiesto supera le aspettative dello studente, ma vedersi ripagare con il superamento di un esame particolarmente ostico o, meglio ancora, con un bel voto non ha prezzo!
Come assegnatario dei Percorsi di Eccellenza hai avuto la possibilità di svolgere ogni estate un tirocinio estivo, pensa che queste esperienze abbiano aggiunto valore al suo percorso formativo?
Decisamente sì, i tirocini permettono di esplorare dall’interno il contesto aziendale e capire come ci si coordina e come impostare il lavoro. Penso che i tirocini siano il plus più accattivante nei Percorsi di Eccellenza, in quanto in un futuro, i recruiter delle aziende per cui ci candideremo sapranno che abbiamo già affrontato un’esperienza lavorativa in imprese di medio-grandi dimensioni e non siamo dei ‘novellini’.
Durante questi tre anni ha partecipato a varie competizioni non sempre legate al suo percorsi di studio, qual è stata la “gara” più impegnativa?
Sì, durante questo terzo anno ho partecipato al Business Game della Global Student Challenge: una competizione in cui io e altri tre ragazzi gestivamo un’azienda fittizia puntando a migliorarne le prestazioni. É stato molto impegnativo, ma ci ha regalato molte soddisfazioni e siamo riusciti a qualificarci per la Finale italiana. Consiglio a tutti questa esperienza!
Che consiglio darebbe a chi deve scegliere oggi il suo percorso universitario?
Premesso che il percorso di studio richiede molto tempo, il consiglio più grande che sento di dare è di ritagliarsi del tempo per altre attività, anche a ridosso degli esami. La mente ha bisogno di tempo e riposo per assimilare al meglio i concetti, quindi studiare 24/7, specie in sessione, non aiuta il nostro cervello. Trovate del tempo per i vostri hobby e sport preferiti, per una passeggiata o per un semplice riposo pomeridiano e studiate solo finché sentite che lo studio è produttivo. Funziona!
Se dovesse indicare tre aggettivi per descrivere questo percorso universitario quali sceglierebbe?
Complesso, perché le materie hanno il loro peso e non è facile bilanciare tra studio e tempo libero; Stimolante, perché durante il percorso di studi ho affrontato diverse sfide, con me stesso e con altri, che mi hanno portato a crescere; Affascinante, perché ingegneria esplora diversi ambiti sia teorici che pratici della conoscenza: ogni materia affrontata nel corso di studi aveva un fascino unico.
C’è un momento particolarmente significativo di questi tre anni che ricorda con piacere e che vorrebbe condividere?
Sicuramente uno dei momenti che ricordo ancora è la prima prova in Itinere di Analisi I (si sa, Analisi non ha una bella reputazione tra noi studenti): l’ansia si mischiava con la paura di non farcela. Poi l’appello, mi siedo in aula e credo di non ricordare più niente di matematica. Alla fine, però, sono riuscito a venirne a capo e dare il meglio di me. Queste emozioni mi hanno accompagnato per molti esami, però anche queste fanno parte dell’essere uno studente ed è un compromesso che ho accettato ben volentieri.
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