San Vincenzo Grossi nacque a Pizzighettone il 9 marzo 1845 dal padre Baldassarre e dalla madre, Maddalena Capellini, proprietari di un mulino. Fu subito battezzato nella chiesa parrocchiale di San Bassiano. Era il penultimo di dieci figli. Di questi, tre morirono in tenera età.
«La scuola più bella è quella della mamma», era solito dire Vincenzo. La famiglia, profondamente cattolica, gli assicurò un’educazione basata sui valori della fede. A undici anni, dopo aver ricevuto la Prima Comunione, in Vincenzo crebbe la vocazione per la vita sacerdotale. Voleva entrare in Seminario, come già suo fratello Giuseppe. Il padre, però, lo convinse ad attendere: serviva per il lavoro al mulino. Non voleva spegnere in lui la chiamata, solo rinviarla.
E Vincenzo attese, senza scoraggiarsi. Dopo le fatiche del giorno, trascorreva il tempo a studiare sotto la guida del parroco, don Giuseppe Favenza. Si prepararava per il gran giorno o meglio, come diceva lui, per «l’ora di Dio». Nel 1864 il suo desiderio, finalmente, poté concretizzarsi: dopo la licenza ginnasiale, fu ammesso nel Seminario di Cremona. Il 22 maggio 1869 venne ordinato sacerdote in Cattedrale a Cremona dal vescovo di Brescia, mons. Girolamo Verzieri, essendo la sede vacante a causa della morte di mons. Giuseppe Antonio Novasconi....


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Mauro Faverzani

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