“piegano” la realtà
di Microcosmi (Itinerari di lettura)
Pianura (Napoli), anni Ottanta. Fortunato è un bambino curioso, che mal sopporta la sua famiglia rumorosa e infelice perché “vinta dalle amarezze” e guarda con un misto di repulsione e attrazione il “Far West” che lo circonda, fatto di abusi edilizi sfacciati, malavita organizzata e quotidiane sopraffazioni. La sua mente vola alto, tratteggiando un futuro luminoso e apparentemente impossibile: un giorno astronauta, poi cantante, in definitiva attore. La realtà tuttavia non parla il *linguaggio dei suoi sogni, e anzi scrive il copione di una quotidianità stentata e bigotta, in cui ad ammaestrare le menti è il palinsesto di un’emittente televisiva locale e su tutto aleggia una religiosità popolana ed esteriore. La sua esplorazione del mondo, sempre più puntuale e dolorosa, lo porta al cospetto di ferite che sembrano essersi incancrenite nella sua terra: dalla contraffazione (il mercato dei vestiti e degli oggetti è “parallelo”, farlocco) alle bravate giovanili, dal machismo violento all’onnipresente scetticismo nei confronti di educazione e cultura (in casa è soprannominato ‘o strologo), tutto sembra accrescere il suo disagio e la sua smania di scappare. Sarà l’arrivo in famiglia di un nuovo “criaturo” a scatenare nell’eroe di questo commovente romanzo un meccanismo di ribellione, determinando una svolta pericolosa nel suo percorso. I soldi scarseggiano, lo sgomento di un padre che perde il lavoro rabbuia il clima domestico, e Fortunato è costretto a contribuire al bilancio. Sarà trascinando per le strade del quartiere il suo carretto carico di verdura che Fortunato cadrà nella trappola di chi, in quella terra, vive di prepotenza e ignoranza, prendendo a pugni la vergogna senza mai portare lo sguardo oltre lo squallore degli espedienti. Una parentesi di buio breve ma indimenticabile, ricordata a posteriori dal narratore di quest’ottimo libro che, ricorrendo abbondantemente al dialetto, affianca agli spigoli della vita l’ingenuità salvifica (e vincente) che abita lo sguardo dei bambini.
DA MONDO PADANO DEL 13 LUGLIO 2018
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