ma senza lieto fine
di Microcosmi (Itinerari di lettura)
Tucker è un soldato e ha combattuto in una delle guerre più atroci e meno condivise dal resto dell’umanità, quella di Corea. Come capita a tutti i reduci di guerra, anche Tucker non è più lo stesso, sente uno sfrenato bisogno di tornare alla normalità, riabbracciare la sua gente e far ritorno nella sua terra, il Kentucky, dove tutto sembra percorrere il corso naturale delle cose e l’intervento folle e imprevedibile dell’uomo è frenato da un invisibile senso di giustizia che pare quasi trascendere la realtà stessa. Non appena ritiene di aver finalmente esaudito i propri desideri e dopo che “«mise piede sulla terra di cui aveva disperatamente sentito la mancanza», un inaspettato evento stravolge le sue speranze costringendolo a rimpossessarsi del fucile per difendere ciò che a lui è più caro: i suoi affetti. Ancora una volta, Chris Offutt ci regala – dopo il successo dei racconti contenuti nella raccolta “Nella terre di nessuno” – un romanzo breve ma intensissimo in cui i protagonisti vivono sì in terre lontane e dimenticate dai più ma risultano comunque in sintonia con l’animo universale dell’uomo. Spietato ma sincero, Offutt non intende mascherare la semplicità con la quale sogni e speranze si infrangono, la potenza con la quale la vita si impone e scorre lasciando l’uomo sempre un passo più indietro e costringendolo ad una continua e incessante ricerca della felicità. La poesia di questo scrittore sta proprio nel contrasto costante tra ferocia e dolcezza perché nonostante le avversità che la vita ci riserva è sempre pronto a dire «bene, è tempo di andare avanti».
«Non pensava in termini di innocenza e colpevolezza, di bene e male, né si chiedeva se meritasse di trovarsi lì. Non aveva rimpianti e non incolpava nessuno».
PUBBLICATO SULL'EDIZIONE DI MONDO PADANO DEL 6 LUGLIO 2018
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