La presidenza di Unatras ha confermato il fermo nazionale dei servizi di autotrasporto proclamato in conseguenza di una crisi del settore. Gli autotrasportatori di Cremona non hanno avuto altra scelta che aderire. E’ questo il laconico commento di Francesco Ferruggia, presidente di CNA Fita Cremona.
La valutazione delle merci movimentate negli ultimi anni ha subito una flessione del 10,78% rispetto al 2011 e del 34,32% rispetto al 2008.
“In Italia - continua Ferruggia - il prezzo del gasolio industriale comprensivo delle tasse (accise + IVA), ha un costo finale che ci pone al 2° posto per costi più alti. Solo in Inghilterra costa di più che da noi. In più il Governo ci ha tagliato ancora le detrazioni delle accise sull’acquisto del gasolio, non lasciandoci altra scelta che fermare i tutti i nostri mezzi dal 9 al 13 dicembre prossimo. Così non possiamo lavorare, spendiamo di più di quello che riusciamo a fatturare”.
Ma un altro fenomeno colpisce le aziende di autotrasporto che hanno il costo di manodopera tra i più alti d’Europa. “Negli ultimi tempi – afferma Adriano Bruneri, responsabile della CNA Fita Lombardia – succede che l’alto costo della manodopera, induce le aziende più strutturate a trasferire le loro sedi presso altri Paesi e a fare largo uso di personale straniero assunto tramite agenzie interinali. Le imprese che conservano la loro sede in Italia e che intendono utilizzare personale stabilmente residente in Italia, subiscono la forte competizione di queste aziende con conseguenze che si ripercuotono anche sulle minori entrate per il Paese e minori opportunità di assunzione di personale.”
Un problema in più che si somma agli altri già molte volte segnalati che vanno dal lavoro nero al completo abusivismo, al mancato rispetto delle regole sui viaggi fino al distacco trasnazionale degli autisti. La CNA Fita di Cremona auspica lo sviluppo di una concreta politica di controlli che favorisca la disponibilità di liquidità e il rispetto delle condizioni contrattuali in cui devono operare le imprese di autotrasporto con particolare riferimento ai tempi di pagamento ed a tutte le altre condizioni normative previste dalla Legge 127/2010.
“Ci deve essere una doverosa attenzione da parte di tutti i soggetti coinvolti - conclude Francesco Ferruggia – perché, in questi momenti, la manifestazione del fermo non venga strumentalizzata con azioni ed altre iniziative che non hanno nulla a che vedere con le sacrosante rivendicazioni della nostra categoria. Abbiamo bisogno di un sostegno vero, abbiamo bisogno che ci si sia permesso di lavorare in condizioni concorrenziali con tutti i soggetti e senza essere messi sotto ricatto da nessuno”.
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