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Uno Zini sempre meno popolato (gli abbonati sono scesi quest’anno da 2500 a 1800 - a cui vanno aggiunti circa 200 pass per stampa e vivaio - e per ora l’affluenza media è di 400 unità inferiore a quella dell’ultimo campionato) ma che in fondo resta pur sempre uno degli stadi più frequentati della categoria: soltanto Reggiana e Padova, infatti, sono davanti alla Cremo per partecipazione dei tifosi alle gare casalinghe.
Il merito, numeri alla mano, è soprattutto della Curva Sud “Erminio Favalli”, il settore che continua a rappresentare più della metà del tifo grigiorosso. Sono infatti 1127 gli abbonamenti emessi per la Sud nella campagna per la stagione 2015/16, più del 61% del totale.
I valori assoluti, soprattutto se rapportati alla categoria, in un girone che fa registrare una media di 1.500 spettatori per partita (con estremi che vanno dai 4.881 di Padova-Sudtirol ai 250 di Renate-Cittadella), confermano l’attaccamento della città ai colori grigiorossi e alla storia dell’Unione Sportiva. Una ricchezza, senza dubbio, che nasconde però anche i rischi tipici di una passione che scivola verso l’abitudine.
Il dato che più di altri può aiutare a capire le difficoltà del popolo dello Zini ad uscire da un sistema di valutazione (e dunque di critica) ormai cristallizzato negli anni è quello anagrafico. L’età media degli spettatori che seguono abitualmente la Cremo è di 44 anni [...]

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f.g.

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