dai carabinieri di Crema
Gjergji D. classe 1985, ricercato internazionale come componente di un’agguerrita associazione per delinquere e ben conosciuto dai carabinieri di Crema è stato arrestato in flagranza di reato insieme a due connazionali per il furto nell’abitazione patito da una guardia giurata in Vaiano Cremasco.
Quel tardo pomeriggio i tre erano stati fermati lungo la Paullese mentre rientravano a Milano, con una Lancia intestata ad un prestanome, con arnesi da scasso, documenti falsi e preziosi, tra cui oggetti in oro. Anche i compagni di viaggio avevano specifici precedenti per furti in abitazione commessi in Montecatini Terme pertanto il terzetto meritava ogni attenzione. A tradirli il navigatore satellitare, puntato proprio sull’indirizzo di Vaiano: i carabinieri avevano telefonato agli abitanti della strada che si erano accorti del furto appena scoperto e non ancora denunciato dal proprietario che individuato telefonò in caserma a Crema per descrivere gli oggetti mancanti mentre erano in bella mostra sulla scrivania del maresciallo che stava cercando d’identificare la parte lesa. Durante i rilievi segnaletici, atteso il rischio di false generalità, con un’astuzia investigativa vennero conservate le tracce biologiche lasciate in caserma dagli arrestati, per poterne ricavare il profilo genetico. Gjergji D. già denunciato: nel 2004 a Montecatini per furto in abitazione e in altro episodio per minacce di morte, con arma da fuoco, nei confronti di un suo connazionale forse per contese nel mondo dell’illegalità; nel 2005 a Pistoia per stupefacenti e prostituzione, nel 2008 a Milano dopo un inseguimento esibiva documenti falsi, ma veniva incarcerato, in quanto tra l’altro, su ordine della Procura di Crema doveva espiare la condanna per violazione alla legge sugli stranieri ed altro furto.
Ora grazie al DNA ritrovato nel corso dei sopralluoghi ed a lui attribuito, è stato individuato come responsabile di un furto a Caorso, sui guanti da lavoro abbandonati da uno dei ladri c’era il suo sudore, con il medesimo profilo genetico rilevato sulla sigaretta a Crema;
un furto in un bar di Cesenatico e il furto di una Audi A6 a Cernusco sul Naviglio dove sono state rilevate altre sue tracce.
La sua appartenenza ad un sodalizio criminoso dedito ai traffici internazionali, sospettata fin dal 2004 dai carabinieri di Montecatini, è stata poi confermata dall’operazione "Santo Graal" terminata lo scorso settembre 2012 nei riguardi di albanesi accusati di traffico internazionale di eroina e cocaina. Su disposizione del gip di Milano e richiesta del sostituto procuratore distrettuale antimafia Piero Basilone sono stati operati gli arresti di coloro che acquistavano cocaina ed eroina in Olanda e attraverso corrieri di fiducia importavano la droga in Italia, dove lo stupefacente veniva rivenduto ad altre organizzazioni criminali albanesi che provvedevano allo spaccio sul mercato locale, in particolare in Toscana, Lombardia, Marche e Umbria. In manette sono finiti cinque albanesi tra i 24 e i 44 anni, tra cui uno già detenuto a Genova. La loro organizzazione operava anche in Albania, Olanda, Spagna e Inghilterra. L'operazione ha consentito complessivamente l’arresto di 37 persone, il sequestro di 42 chili di cocaina, 67 chili di eroina, kg 1,7 di sostanza da taglio, quattro pistole e 176 cartucce di vario calibro. Manca all’appello il ricercato la cui identificazione è certa grazie all’arresto operato a Crema, quando alle impronte, alle caratteristiche somatiche venne associato il suo profilo genetico che gli impedirà ogni forma di camuffamento. Un contributo essenziale quello fornito oramai da molti anni dai carabinieri della Compagnia di Crema all’efficienza di sistema, attraverso l’organizzazione delle risorse, la condivisione delle informazioni e l’implementazione di tecniche innovative.
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