Stanno ancora giocando? Sono le 18 di domenica. Il torneo nazionale di calcio da tavolo a Cicognolo potrebbe essere già finito. Anche perché, quelli che sono venuti da Roma, da Torino, da Livorno e da Treviso, dovrebbero tornare a casa. «Non si preoccupi - ci dice un giocatore con spiccato accento toscano  - che questi qui non smettono mai». «La passione ci fa fare cose da matti - confessa Ciro Ciraolo, alias Ciro Corradini, giornalista sportivo al seguito del Brescia calcio e dirigente dello Stradivari Cremona - e io mi ritengo tra i più appassionati. L’altro sabato ero a Perugia per seguire la partita del Brescia. Mi sono fatto lasciare giù e sono andato in treno a Napoli perché c’era un torneo internazionale». «Conosco anche chi va in vacanza - continua - con il tappeto e la sua squadra nella valigetta. Poi sul posto, si fa costruire un tavolo da un falegname e comincia a sfidare i ragazzi del posto». [...]

Matteo Brillantino è uno dei pochi sportivi che, a 12 anni, può dire di aver già ascoltato l’inno nazionale a sottolineare una sua prestazione. Era il Mondiale under 12 di Madrid, dove l’Italia di Matteo ha conquistato il primo posto. «Lo suonano solo alla premiazione - precisa Carlo Ciraolo, l’allenatore - e non prima di ogni partita, se no non si finisce più». «E’ comunque è una grande emozione» sottolinea Matteo.
Cosa ti ha dato, per il momento, questo gioco? «La possibilità di viaggiare e di avere amici in tutta Europa». Ed è lo stesso apprezzamento che esprime la sorella Giulia, 15 anni, già campionessa italiana femminile. «E’ un gioco nel quale devi controllare la tensione - racconta Giulia - soprattutto quando giochi per la squadra e sai che una tua vittoria o sconfitta, inciderà sul risultato. Ma non c’è solo da vincere la tensione: sul piano tecnico devo migliorare nel tiro e nella visione di gioco» [...]

l terzo ragazzo “mondiale” è Marco Cristiano. Anche lui tredicenne, in terza media alla Virgilio, gioca da 4 anni grazie alla passione trasmessa dal padre. Il suo è un gioco d’attacco, ma non ha più una squadra del cuore: l’Ajax è stata sostituita con degli anonimi omini bianchi. «L’emozione più grande - racconta - è stata l’ultima partita che ho giocato a Madrid, che ho vinto 2-0 e che ha lanciato la squadra verso la medaglia d’oro» [...]

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Paolo Carini

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