«La Prefettura è un gioiello, conservatela tale»
Si è tenuta questa mattina la cerimonia di saluto del viceprefetto vicario Emilia Giordano, prossima alla pensione. Salentina di Perdifumo, Giordano dal 1985 lavora per la Prefettura di Cremona, della quale è diventata ben presto una figura di riferimento. Quella di stamattina è stata una cerimonia formale, ma popolata dell'informalità famigliare dei colleghi d'ufficio che si sono stretti intorno a lei in occasione del congedo.
«Ci siamo conosciuti tanti anni fa, a Roma – ha spiega l'attuale prefetto Tancredi Bruno di Clarafond –, dove entrambi ci trovavamo per un corso di una settimana. Ai corsi è possibile capire l'indole dei colleghi. C'era chi si assentava per prendere dei regali, chi delegava incombenze, chi andava a trovare parenti. Io e lei in quella settimana abbiamo lavorato. L'ho poi vista nel 2004 a Cremona, in Prefettura. Il caffè insieme la mattina è divenuto un rito, perché si trattava di una sorta di riunione di servizio senza averne i crismi, e non ho avuto nessun dubbio nell'assegnarle l'incarico di viceprefetto vicario coordinatore. La nostra è una Prefettura disastrata dal punto di vista del personale, perché siamo pochi, non dal punto di vista del personale umano».
«Ho sempre saputo che chi veniva da fuori – dice don Vincenzo Rini – poteva contare sul suo appoggio, in un percorso di ascolto, comprensione, aiuto. È sempre stata al servizio della gente».
«Quando la conobbi nell'85 – racconta l'ex vice prefetto Giuseppe Oneri – ho da subito notato quanto fosse un collaboratore serio, con un alto senso del dovere e con un altrettanto alto senso delle istituzioni. Avendo più tempo a disposizione ora potrà dedicarsi alle attività che predilige. Potrà stare con la famiglia, col nipotino e dedicarsi al volontariato e alla scrittura».
Giordano va infatti in pensione per quanto concerne la Prefettura, ma resta Commissario straordinario del Comune di Genivolta e presidente di svariate associazioni di volontariato, uno dei suoi pallini, nonché «al servizio della Prefettura come collaboratore esterno», come ha evidenziato lei stessa in conclusione, pregna di una grande emozione: «Nonostante vi sia prossima, in questo momento non sono ancora proiettata alla pensione. Quando si hanno dei superiori che hanno fiducia nel tuo operato si arriva a livelli di sinergia per i quali ci s'intende anche con uno sguardo, per i quali prima ancora di dire che c'è un problema è già stata pensata una soluzione», ha ricordato parlando del rapporto con i prefetti che si sono succeduti. Quindi ha concluso con un consiglio ai colleghi: «Magari quantitativamente non saremo tanti, ma qualitativamente sì, ed è questo che conta. La squadra è ottima, e resisterà anche ai momenti difficili che stanno per arrivare. La Prefettura di Cremona, ora come ora, è un gioiellino: continuate a trattarla come tale».
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