Abbate: «Squadra con un'anima. E ora è più forte
Lo Zini? Così stasera è diventato un vantaggio»
Nicolas Bremec è protagonista in campo e anche in sala stampa. Domande a bruciapelo, alle quali risponde con il suo accento spagnoleggiante. C’era fallo sul pareggio dell’Albinoleffe? «Quando sono uscito di pugni ho sentito un contatto con qualcuno, non so dire se un avversario o un mio compagno. Dovrei rivederlo». Una tua grande parata, alla fine dei supplementari, ha consentito di arrivare ai rigori… «E’ stata una parata d’istinto. Non ho visto dov’era finita la palla. Dopo un paio di secondi mi sono accorto che era sopra la rete». Il rigore più difficile da parare? «Forse l’ultimo. Sono andato deciso sulla mia destra e l’ho preso». Però quello più difficile è stato quello su Cisse, che ti aveva già segnato 2 gol e poteva chiudere la partita…«Ero convinto che lo tirasse alla mia destra. Devo ringraziare Sibilano (il vice di Dionigi) che ha fatto passare tutti i rigori dei giocatori dell’Albinoleffe. Di Cisse sapevamo che preferiva tirare alla destra del portiere. L’ultimo l’ha tirato a sinistra del portiere e l’ha sbagliato. Per cui ci siamo detti: a sinistra non lo tira più». I 4 rigori parati sono anche una tua rivincita personale. Quando hai preso posto sotto la curva sud al secondo supplementare, non sei stato accolto da applausi. «Sì, potrei dire che non è la prima volta. Ma ho 36 anni, sono come comportarmi. Però, si è visto quanto conta il sostegno dei tifosi alla squadra, dal primo all’ultimo minuto. Ripeto : io sono esperto e so gestirmi, ma la squadra ne ha bisogno».
Il capitano, Abbate, venerdì, aveva ammesso che non pensava che lo Zini potesse essere un vantaggio. Poi però prima dei rigori hai applaudito la Curva: «Ho detto che non sarebbe stato un vantaggio, ma lo è diventato», commenta il difensore
A proposito di rigori, sembra che ieri, Della Rocca abbia allenato Bremec dal dischetto: una quindicina di tiri, tutti dentro. In settimana, invece, Matteo Abbate si era raccomandato: «Mister, i rigori non fanno per me…». Poi, però, stasera è andato a tirarlo. «Cosa potevo fare - spiega il capitano - non c’era più nessuno… Mi sono detto: lo tiro talmente forte che se lo prende, va all’ospedale…».
Gigi Della Rocca aggiunge: «Sapevamo il rischio dei calci di rigore. Il Vicenza è una vittima illustre. Credo però che nei 90 minuti la Cremonese abbia meritato la vittoria. Nei supplementari eravamo in 9 giocatori validi, eppure abbiamo cercato il corner, una punizione, abbiamo cercato di vincere fino alla fine».
Per Abbate, però, il cammino grigiorosso va ben oltre gli undici metri: «Ho sempre sostenuto che questa squadra avesse un’anima ed è venuta fuori stasera. Qualcuno pensava che le cose ci scivolassero addosso, invece non è mai stato così. Adesso sono svuotato. Ma la prossima si gioca sui 180 minuti e passerà la più forte».
E la Cremo, stasera, è più forte? «Sì - assicura il capitano -. Quando vai all'inferno e stringi la mano al diavolo e poi vieni catapultato in paradiso è pazzesco».
Davide Dionigi parte con il commentare l’ammucchiata di fine partita di tutti i giocatori della Cremo con i tifosi scesi fino alla balaustra. «Non avrei potuto immaginare una serata più bella. E’ stata una vittoria bella e sofferta, chissà sia la svolta anche nel rapporto con i tifosi. A volte la sofferenza avvicina le parti e stasera eravamo tutti molto vicini a quella balaustra».
«Credo che nei 90 minuti - aggiunge - la Cremonese sia stata superiore. Due gol, un palo e una traversa, il primo gol loro che l’abbiamo fatto noi, il secondo in recupero e non abbiamo capito bene come l’abbiamo preso. C’era fallo, o non c’era, non ho capito. E’ una vittoria importantissima, ma non abbiamo ancora fatto niente».
Ha suscitato qualche dubbio la sostituzione di Avogadri con Casoli, proprio poco dopo che l’Albinoleffe aveva inserito i due attaccanti. «Avogadri aveva poco più di un tempo nelle gambe. In quel momento loro non erano pericolosi, sapevo che Casoli avrebbe trovato spazio. E difatti per 3 o 4 volte si è inserito bene nella loro difesa. Certo, potevo inserire un altro difensore e spostare a destra Caracciolo. Ma volevo tenermi la possibilità di attaccare».
La scelta dei rigoristi? «Alla fine hanno tirato tutti. Sono situazioni particolari, a volte il più tecnico sbaglia e quello meno tecnico segna». E guarda Abbate…
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