Erano circa le 23:15 di quel venerdì 21 febbraio 2020. Mi arrivò il messaggio: ‘Prima persona contagiata da Covid all’Ospedale di Cremona’. Immediatamente contattai il Prefetto, che ancora ringrazio: domani occorre chiudere le scuole. Fummo i primi in Italia, non della zona rossa, a prendere autonomamente decisioni chiarissime: già sabato 22, per tutelare le persone chiudemmo le scuole (con l’ordinanza preparata il 21 notte), fermammo il mercato e tutti gli eventi programmati quel giorno e i successivi. La settimana dopo, con il Prefetto, Cremona Solidale e Arsac, decidemmo di proteggere le Case di riposo con la dolorosa e forte limitazione alle visite. Il motivo: virus non noto e pericoloso, alto livello di contagio, terapia sconosciuta, legge matematica di propagazione chiara, con moltissime persone potenzialmente coinvolte. Così rispondevo, la mattina di sabato 22 e i giorni successivi, a chi mi chiedeva ragione delle decisioni, che ad alcuni apparivano troppo forti, ma che erano davvero indispensabili. Commettemmo errori? Sì, le riunioni in presenza difficili da evitare in quei primi momenti, per tutti e a tutti i livelli, anche data l’assenza di strumenti adeguati.
Ricordo settimane, giorni, ore di decisioni continue e un lavoro costante di vicinanza a persone, famiglie e realtà coinvolte in città...
Gianluca Galimberti
sindaco di Cremona
dal 2014 al 2024
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