Lunedì 7, alle ore 9,30, nei locali del Liceo “Manin”, si è svolto l’ VIII certamen cremonense, gara nazionale di latino riservata agli alunni dell’ultimo e penultimo anno dei Licei Classici e Scientifici e organizzata dall’Associazione degli ex alunni del Liceo “Manin” (con il sostegno della Fondazione Banca Popolare di Cremona, di Rotary Club Cremona Po e Lions Club Cremona Duomo), dalla delegazione cremonese dell’Associazione Italiana di Cultura Classica (entrambe rappresentate nella commissione giudicatrice dalla presidente, professoressa Renata Patria) e dal Liceo “Manin” (dirigente scolastico professor Pietro Bellisario), con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona, il sostegno dell’Assessorato alle Politiche Educative e il patrocinio della Provincia e del MIUR (Ufficio Scolastico Territoriale). Una proposta presentata nella consapevolezza che la riflessione sul passato può sollecitare lo spirito critico dei giovani e aiutarli a meglio capire il presente, sia per ciò di cui il nostro tempo è debitore alla civiltà antica sia per ciò in cui se ne distacca, com’è logico nel processo del divenire storico.
Il certamen cremonense fu il primo a carattere nazionale istituito in Lombardia. Sulle sue orme diversi altri, di vario genere e qualità, sono sorti nella nostra regione, cosa che in parte parcellizza l’utenza, ma che conferma la validità e la serietà della proposta cremonese, certamente impegnativa anche per la scelta di un passo in poesia e non in prosa. Nonostante questa parcellizzazione e le difficoltà economiche in cui versano anche le scuole, limitandone la disponibilità a sostenere le varie iniziative didattico-culturali, e nel momento in cui diversi certamina hanno dovuto porre fine alla propria esistenza, il certamen cremonense continua ad avere successo: gli iscritti sono stati sessantacinque provenienti da varie regioni ( Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Trentino, Alto Adige, Emilia, Toscana, Umbria, Lazio). Presenti anche studenti del liceo classico cittadino.
Il certamen cremonense ha assunto quest’anno particolare rilievo: dedicato ai poeti dell’età augustea, è caduto proprio nel bimillenario della morte di Ottaviano Augusto, principe saggio, restauratore della pace dopo il turbolento periodo delle sanguinose lotte intestine dell’ultima Repubblica, culminate con l’assassinio di Cesare e continuate fino al 36 a. C., quando, abbattuto Sesto Pompeo e messo da parte Lepido, Ottaviano si presenta come unico principe, pacificatore e arbitro dell’Occidente, cui si aggiungerà il dominio sull’Oriente dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Cleopatra e Antonio e la conquista dell’Egitto (31-30 a. C.). Un principe, Augusto, instauratore di un nuovo ordine politico - l’Impero – teso alla pace, restauratore delle tradizioni dei padri e dei costumi, propugnatore degli ideali dell’ordine, del lavoro, della fede, sostenitore delle arti e delle lettere anche grazie al sodalizio con l’amico e consigliere Mecenate, legato ai grandi poeti e scrittori del suo tempo, particolarmente a Virgilio e Orazio.
Non a caso, dunque, l’autore prescelto per quest’anno è stato Orazio, di cui i concorrenti hanno tradotto e commentare dal punto di vista storico-linguistico l’Epistola I, 10, vv. 1-25, il cui tema centrale è la contrapposizione tra le eccessive raffinatezze della vita di città e la semplicità di quella di campagna, preferita dal poeta, che esorta ad evitare gli eccessi, a non riporre la felicità nei beni materiali, ma nella virtù: temi che ancora oggi possono rappresentare un’occasione di riflessione per i giovani.
La commissione, presieduta dal professor Luigi Galasso, dell’Università di Pavia, ha esaminato in forma anonima gli elaborati e, secondo le norme dei pubblici concorsi, solo a graduatoria stilata ha individuato i nomi dei vincitori. Il livello delle prove è stato buono, con punte ottime, tanto che la commissione ha ritenuto di segnalare anche sei concorrenti accanto ai cinque vincitori. C’è stato anche chi (più di uno) con un ulteriore sforzo ha reso il passo oraziano in versi e chi ha steso il commento in latino. Il latino non è morto, ma soprattutto ci sono ancora giovani seri, che si impegnano nello studio e nella ricerca anche al di là del lavoro strettamente scolastico: una speranza per il futuro.
La premiazione, preceduta da una prolusione su Orazio dello stesso professor Galasso, avrà luogo sabato 10 maggio, alle ore 10,30, nel Salone dei Quadri del Comune. Ai vincitori saranno consegnati premi in denaro rispettivamente di 1000, 500, 400, 300 e 200 euro e a tutti, vincitori e segnalati, sarà consegnato un diploma di merito .
Il primo classificato parteciperà al “supercertamen” nazionale organizzato dall’Ufficio Scolastico Regionale, cui potranno accedere esclusivamente i vincitori dei vari certamina.
VIII certamen cremonense
Vincitori
I classificato: Andrea Umberto GRITTI, Liceo Classico “Sarpi”, Bergamo
II “ Veronica BETTONI, Liceo-ginnasio “Daniele Manin”, Cremona
III “ Denis TOPALOVICH, Liceo-ginnasio “Gioia”, Piacenza
IV “ Elena Sofia CAPRA, Liceo Classico “ Foscolo”, Pavia
V “ Maria Elisabetta GAMBA, Liceo-ginnasio “Manin”, Cremona
Segnalati:
La commissione ha segnalato inoltre i seguenti concorrenti:
VI classificata: Laura Bombardelli, Liceo “Maffei”, Riva del Garda
VII classificati ex aequo:
Eleonora Maiello, Liceo Classico “Gioia”, Piacenza
Alessandra Orefice Liceo Classico “Casiraghi”, Cinisello Balsamo
IX classificata: Elena Consoli, Liceo Scientifico “Antonietti”, Iseo
X classificati ex aequo:
Michele FORNONI, Liceo Classico “ARNALDO”, Brescia
Daniele BRIGHENTI, Liceo Classico “Gioberti”, Torino
© Riproduzione riservata
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