i retroscena del colpo
Arrestati 5 malviventi
E' da poco terminata a Parma la conferenza stampa sulla gang che ha messo a punto le rapine al Tramvai di Cremona e Fidenza oltre che in altri locali ubicati nel territorio compreso tra le province di Parma,Cremona e Piacenza.
La banda, formata da 5 persone, era composta da professionisti di età compresa tra i 30 e 40 anni. Sequestrati passamontagna, pistole giocattolo ed altro materiale utilizzato per le rapine.
Il commando organizzato è stato incastrato grazie alla stretta collaborazione tra la squadra mobile di Cremona e i colleghi di Parma e Piacenza.
Seguono aggiornamenti
Tentata rapina aggravata e furto aggravato in concorso: sono questi i capi d'imputazione per i quali sono stati arrestati i cinque componenti della banda che, con ogni probabilità mise a segno anche la rapina al Tramvai di Cremona, lo scorso maggio.
Subito dopo il colpo la Sezione Rapine della Squadra Mobile di Cremona si mise all'opera. A Cremona i cinque malviventi erano entrati muniti di pistole e, dopo essersi presi l'incasso, erano fuggiti a bordo di una Fiat Uno color verde. Poco dopo nelle limitrofe province di Parma e Piacenza si è assistito a colpi simili. I rapinatori figuravano fuggire sempre con Fiat Uno che, da lì a poco, emergeva esser stata rubata.
Grazie al lavoro di squadra tra gli uffici investigavi di Cremona, Parma e Piacenza si è riusciti a lavorare sui traffici di cella delle utenze mobili dei presunti rapinatori. Sono state proprio le intercettazioni telefoniche a far maturare negli inquirenti la convinzione che, nelle varie rapine registrate nelle tre province, i soggetti erano sempre i medesimi.
Grazie alle intercettazioni si è anche risaliti al colpo che la gang stava mettendo a punto per sabato scorso in territorio parmense. Un lavoro capillare sul campo unito alla stretta sinergia tra inquirenti, ha portato all'individuazione di 4/5 locali quali possibile obiettivo della banda. Verso le 22 di venerdì sera, dopo un prolungato servizio di osservazione tre individui venivano notati spostarsi verso la stazione ferroviaria di Piacenza e salire su un treno diretto a Bologna. Un ispettore saliva anch'esso sul treno notando che il terzetto scendeva a Fidenza. Vari equipaggi delle squadre mobili di Parma e Cremona, a quel punto, convergevano su Fidenza per intercettare i malviventi che nel frattempo venivano raggiunti da un quarto componente la banda che abita a Fidenza. A bordo della sua auto, poi, si sono diretti a Parma. Col trascorrere delle ore diminuivano anche i probabili obiettivi: poco prima delle 5 era chiaro che l'unico obiettivo ancora papabile era “La vela poker Parma”, posto nel complesso “Le Vele”.
Il colpo di sabato a Parma
Due dei rapinatori entrano nella sala giochi con l'esplicita finalità di comunicare al terzetto fuori l'orario opportuno per entrare ed effettuare la rapina. Verso le cinque i due rapinatori, verificata la sussistenza delle circostanze propizie, si allontanano per dare il via libera ai complici. Dopo pochi minuti cinque equipaggi delle Squadre Mobili di Cremona e Parma, appostate nei pressi, notano sopraggiungere ad elevata velocità una Fiat Uno di colore verde con tre persone a bordo. Una di queste indossa un casco da motociclista. L'auto viene immediatamente inseguita e bloccata proprio mentre i tre soggetti arrestano la propria marcia davanti all'ingresso della sala giochi per dirigersi a piedi verso l'entrata. Indossano caschi, passamontagna ed avevano armi in pugno.
I tre vengono bloccati, disarmati, ammanettati e arrestati. Bloccata, nelle vicinanze, anche l'auto con a bordo gli altri due complici. La banda risulta essere composta da G. D. S, classe 1985 da Napoli residente a Piacenza; F. T., classe 1983 da Napoli residente a Piacenza; R. D. M., classe 1973, residente a Piacenza; G. P., classe 1994, da Caserta residente a Fidenza; L. T. , classe 1991, residente a Fidenza.
Nel corso delle perquisizioni è stata sequestrata una seconda pistola scacciacani in tasca ad un rapinatore, ma anche due caschi da moto, tre passamontagna, uno scalda collo e tre paia di guanti. Tutto materiale utilizzato per travisarsi il volto e non lasciare impronte. L'auto rubata è stata restituita alla proprietaria.
I cinque si trovano ora rinchiusi nel carcere parmense di via Burla. Sono in corso indagini per attribuire ad essi la precedenti azioni delittuose.
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