Rosalinda Cavagnoli, 74 anni, racconta la tradizionale ricetta dei "marubini"
Un fumante piatto di marubini fatti in casa e cotti nel brodo di tre carni (cappone, manzo e gallina), è ancora oggi per molti cremonesi la madeleine che riporta alla memoria grandi cucine di campagna in cui mamme, nonne e zie all’avvicinarsi delle feste si organizzavano per la preparazione di uno dei piatti più tipici della nostra cucina. Spesso assistevano con ruoli marginali, e assaggi fatti nascosto del gustoso ripieno, anche le bambine che con gli occhi spalancati seguivano i gesti veloci delle donne di casa, tra le nuvole bianche di farina, lo scorrere sull’asse di legno dei mattarelli, qualche volta alzati con fare minaccioso rivolto alle piccole ladruncole smascherate da un baffo traditore… Questo ci ha raccontato la signora Rosalinda Cavagnoli, 74enne di Grumello, che porta avanti la tradizione della sua mamma. Orgogliosamente casalinga, ama cucinare, ma anche curare il giardino e l’orto; le piace leggere e coltiva la passione per i viaggi, curiosa di scoprire storia, arte e tradizioni, anche culinarie, delle località visitate. Felicemente sposata da più di cinquant’anni con Francesco Vago, parrucchiere a Cremona, ha due figli, Davide, professore universitario della Cattolica che vive a Valeggio sul Mincio, e Fabio, idraulico, che si è recentemente trasferito da Cremona a Zanengo. Completano la famiglia quattro nipoti: Aurora, Riccardo, Pietro e Chiara.
La chiacchierata con lei è avvenuta nel suo regno, una luminosa cucina dove, nella settimana che precede il Natale, si appresterà a preparare qualche centinaio di marubini.
Quando ha iniziato a prepararli? Chi le ha insegnato?
«Già a sette, otto anni stavo vicina a mia mamma quando li preparava aiutata dalla mie due sorelle più grandi. Ricordo ancora con emozione quando ho cominciato anch’io ad aiutarle fino a quella volta, l’ultima, che lei non poté partecipare alla preparazione perché ammalata, ma li feci io da sola e lei ne gustò una piccola porzione per Natale. Mia mamma è mancata qualche giorno dopo, il 1 gennaio».
Quando ha cominciato a farli da sola? C’è qualcuno che oggi l’aiuta?
«Mi sono sposata nel 1973, ma ho iniziato a preparali da sola dopo (...)».
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Paolo Fornasari

