Prosegue lo stato di agitazione dei medici che ha portato anche ad alcune giornate di sciopero. I medici Ugo Barbini (segretario aziendale ANAAO ASSOMED ASST Cremona) e Daniele Cristadoro (rappresentante aziendale e Consigliere regionale per la Provincia di Cremona dell’Aaroi-EmacI) ne spiegano le motivazioni e illustrano alcune delle criticità della Sanità.
Nonostante il rinnovo del contratto, lo stato di agitazione prosegue: come mai?
Barbini: «Nonostante il rinnovo del contratto, gli adeguamenti salariali non sono all’altezza delle aspettative e restano inferiori rispetto alle retribuzioni medie europee per i dirigenti medici. Inoltre, persiste il problema dell’elevato impegno orario a causa della carenza di personale, una situazione che riguarda tutte le regioni, sebbene con differenze locali. Questo costringe i professionisti a lavorare di più, aumentando la pressione. Il contratto prevede alcune tutele, ma sono insufficienti considerando il numero limitato di operatori disponibili. Ad esempio, sebbene sia previsto il recupero delle ore straordinarie, nella pratica diventa difficile attuarlo senza caricare ulteriormente i colleghi. Non si tratta solo di un problema organizzativo, ma anche etico: le disposizioni contrattuali rischiano di essere una “foglia di fico” se non accompagnate da un adeguato incremento del personale».
Cristadoro: «Il rinnovo è quello firmato a gennaio 2024, ma riguarda il triennio 2019-2021, quindi è un contratto già scaduto che copre un periodo passato. Ora siamo in attesa delle linee guida per i contratti successivi al 2021. La situazione rimane tesa anche per le risposte inadeguate della legge di bilancio sull’efficienza della sanità nazionale. Pertanto, la classe medica è ancora in stato di mobilitazione. L’intersindacale, che rappresenta la maggior parte delle sigle sindacali della dirigenza medica, mantiene lo stato di agitazione, sperando che le motivazioni siano condivise anche dalla popolazione». ...
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