Francesco Pagnini, docente di Psicologia alla Cattolica: «L'online apre a rischi prima inesistenti»
«Tanto costa poco»: quante volte capita di sentirsi dire questa frase e di provare subito un istintivo brivido nella schiena? È talmente frequente da esser diventata il bersaglio preferito dei comici, da Giuseppe Giacobazzi a Teresa Mannino, che ne hanno tratto esilaranti sketch. Ma c’è poco da ridere. La conferma giunge dal prof. Francesco Pagnini, docente di Psicologia Clinica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Da un punto di vista clinico si può parlare oggi di “shopping compulsivo”?
«In senso stretto, non esistono “acquirenti seriali” e tra le nostre categorie diagnostiche non figura lo “shopping compulsivo”; tuttavia esistono, più in generale, all’interno del disturbo ossessivo compulsivo, diverse aree, come il disturbo d’accumulazione ed altri aspetti limitrofi, che possono sfociare effettivamente in un problema di questo tipo, per cui questa è un’etichetta che descrive in ogni caso un fenomeno sociale presente».
Quando è più facile esserne affetti?
«Vede, tutte le azioni compulsive che noi mettiamo in atto, compresa la perdita (...)».

LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SULL’EDIZIONE DI MONDO PADANO IN EDICOLA FINO AL 30 OTTOBRE OPPURE ABBONANDOTI SU WWW.MONDOPADANO.IT
15:48|October 24, 2025
Mauro Faverzani






