La storia di Mario (nome di fantasia), 60 anni: «Ce la faremo, anche se con parecchi patemi»
Un paio d’anni fa andare a Soresina non era un problema, adesso occorre contare i chilometri: 25 all’andata e 25 al ritorno. Nel serbatoio 20 o 30 euro di benzina, al massimo. Mario, nome preso a prestito, 60 anni appena compiuti, deve far conto sui soldi della Naspi, che sta per nuova assicurazione sociale per l’impiego, in sostanza l’assegno di disoccupazione. Sono 800 euro destinati a scendere col passare dei mesi. In vista di una pensione che, forse, arriverà nel giugno dell’anno prossimo. In aiuto c’è la pensione di reversibilità della mamma, con la quale è tornato a vivere. Attorno agli 820 euro. Abitano in un appartamento dell’Aler che la famiglia ha riscattato 40 anni e che consente, almeno, di non pagare l’affitto. Mario godeva anche di una pensione per invalidità al 70%, poco più di 300 euro, sospesi per legge con l’assegnazione della Naspi. «Mettiamo assieme – racconta – la pensione di mia mamma e il mio assegno di disoccupazione. Ce la facciamo, ma con qualche patema d’animo quando arrivano le bollette. Temo soprattutto la bolletta dell’energia elettrica: abitiamo all’ultimo piano e per tutta l’estate, nell’appartamento, occorre far funzionare il condizionatore».
«Nella mia vita lavorativa – racconta – non sono stato fortunato. I primi 31 anni li ho passati in un’azienda di via Bergamo. Facevo il metalmeccanico, stavo bene (...).
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15:27|October 24, 2025
Paolo Carini




