Roberto Codazzi, direttore artistico del Museo del Violino: «È cresciuta la richiesta di musica, talk, comicità»
L’esordio a Cremona del nuovo teatro Infinity 1, partito con un ampio carnet di spettacoli, suggerisce una riflessione sul sistema teatrale cittadino e territoriale e sull’esigenza di un maggiore coordinamento tra le realtà del settore. D’altro canto, la neonata realtà d’intrattenimento porta una ventata d’aria fresca in città e non solo.
«Fanno riflettere i dati recentemente resi noti sulla vendita dei biglietti, che sta andando molto bene, cosa che non era scontata», sottolinea Roberto Codazzi, direttore artistico dell’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino. «Un dato positivo è anche il fatto che il pubblico provenga da Cremona e dal territorio solo per il cinquanta per cento, mentre i restanti biglietti sono stati venduti a persone residenti nei capoluoghi limitrofi. Questo dimostra come la collocazione di questa struttura sia particolarmente felice. Ad incrementarne l’appetibilità contribuiscono la capienza di duemila posti a sedere, un parcheggio da settecento posti auto, la vicinanza al casello autostradale».
Come giudica questa nuova offerta d’intrattenimento?
«Infinity 1 è un progetto artistico molto diverso da quelli già presenti in città. Tra l’altro, per quanto riguarda il Museo del Violino, si tratta di offerte artistiche decisamente diverse e che quindi non si sovrappongono minimamente, perché richiamano diversi tipi di pubblico. Infinity 1 si colloca infatti nell’ambito dello spettacolo dal vivo, specialmente quello legato alla comicità».
Come definisce la proposta di Infinity 1?
«Analizzando il fenomeno a trecentosessanta gradi, ritengo che dal Covid in poi la richiesta di questo tipo di intrattenimento sia aumentata. Guardando al suo palinsesto si trovano nomi (...)».
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Laura Bosio





