Intervista alla consigliera di parità, Cristina Pugnoli: «Nel 2025, sei casi avvenuti sul posto di lavoro»
La discriminazione delle donne sul posto di lavoro è un problema tutt’altro che risolto: ancora oggi ci si deve destreggiare tra molestie, ingiustizie e discriminazioni. Come evidenzia la consigliera di parità della Provincia di Cremona, Cristina Pugnoli, da inizio 2025 diversi sono stati i casi seguiti dal suo ufficio. «Nel 2025 le donne che mi hanno chiesto aiuto sono state sei. Possono sembrare poche, ma sono state tutte situazioni significative, alcune delle quali ancora aperte. Sono casi particolarmente pesanti, con agiti fisici da parte di colleghi o addirittura del datore di lavoro. Non solo molestie verbali, quindi, ma anche fisiche, che in alcuni casi potrebbero sfociare in procedimenti penali»
Quali sono le problematiche più diffuse?
«La questione più frequente riguarda la conciliazione tra tempi di vita familiare e lavoro. Molte dipendenti incontrano difficoltà nell’ottenere permessi o nell’essere agevolate nei turni quando hanno bambini piccoli da dover gestire. Quel che è peggio, queste donne non sempre trovano solidarietà nei colleghi, né uomini né donne. Alcune, prese dalla disperazione, arrivano addirittura a ipotizzare le dimissioni. È un dato in linea con quello nazionale: l’Ispettorato del Lavoro rileva che il 96% delle dimissioni volontarie legate alla maternità riguarda donne, che trovano appunto difficoltà nella conciliazione. Senza contare l’annoso problema delle molestie, fisiche o verbali, che arrivano da datori di lavoro o da colleghi uomini»...
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Laura Bosio







