Asst di Cremona: realizzato un protocollo ad hoc, ora la programmazione
Se la legge è uguale per tutti, la medicina no. E qui l’assunto va spiegato. «Essere uomo o essere donna, nella malattia, non è la stessa cosa», dice Monia Betti, direttore dell’Uo Pneumologia dell’Asst di Cremona. La differenza di genere (che è biologica ma anche socio-economica e culturale) influenza lo stato di salute e di malattia di ogni persona. Lo certifica l’Organizzazione Mondiale della Sanità, e credo anche un po’ la logica. Ora, fermo restando che il diritto alla cura va garantito a chiunque, altrettanto chiaramente la medicina deve muoversi secondo «un’appropriatezza diagnostica e clinica - dice sempre Betti - che tenga conto delle differenze». Ergo: percorsi di presa in carico per donne che siano differenti da quelli per gli uomini, ma non solo. «Non possiamo erogare una sanità che sia uguale per tutti - chiarisce Betti - ma dobbiamo, in questa sanità, distinguere ciò che è prevalenza di genere femminile e orientare l’offerta sanitaria in questo senso». È questa la cosiddetta medicina di genere, la branca della medicina che «studia i gap biologici, culturali ed economici tra i due generi. La nostra azienda è molto sensibile a questo approccio. Ci sono da anni moltissime evidenze su quanto la differenza di genere influenzi la gestione della malattia. L’Asst di Cremona aderisce ai percorsi Onda (promossi da Fondazione Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere) ed è un ospedale con Bollino rosa da dieci anni». È anche merito di Regione Lombardia, ammette Betti, che promuove questo tipo di indirizzo attraverso una specifica normativa. «L’anno scorso abbiamo lavorato in un gruppo multispecialistico per la definizione di un protocollo di medicina di genere al nostro interno - precisa Betti -. La ragione è semplice: serve una risposta di cura personalizzata, che tengano conto della distinzione del genere». Variare per garantire un’uguaglianza: uguale accesso alle cure per tutte e per tutti in un percorso che si differenzia...
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Cristiano Guarneri







