Rita Dernini è stata la prima dipendente segretaria della Smea: Rapporto speciale con gli studenti
«È stata un’avventura entusiasmante e sono contenta di averne fatto parte per quasi quarant’anni». In quel lontano 1984, al terzo piano di palazzo Ghisalberti, quando la Smea fioriva come «qualcosa di unico» nel panorama italiano, Rita Dernini era tra i pochi a dare linfa e gambe a quella scommessa rivelatasi vincente. Prima e unica dipendente del personale tecnico-amministrativo e di segreteria della scuola di specializzazione, Rita iniziò con «pochi altri» e uno slancio incosciente dei rischi, ma carico di passione. Oggi, a 67 anni, ricorda quel periodo vissuto «in un avamposto un po’ isolato, ha presente il Deserto dei Tartari? Ecco, c’eravamo noi e tutt’intorno i lavori in corso. Ma eravamo consapevoli che stesse nascendo qualcosa di innovativo, di cui il territorio e il settore primario avevano bisogno».
La prima tappa fu l’avvio di una scuola di specializzazione, un percorso che rendesse ancora più competenti i giovani lavoratori da poco laureati nel settore agroalimentare. I primi a sedersi nei banchi delle aule «erano allievi più vecchi di me - sorride Rita - già assunti quasi subito dopo la laurea, venivano da tutta Italia, mandati dalle loro aziende che avevano saputo di questa alta scuola. Pochi studenti, poco personale: ma questa condizione favorì un clima familiare molto bello. I ragazzi venivano a chiedermi dove si potesse mangiare qualcosa di buono o dove (...)».
LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SULL’EDIZIONE DI MONDO PADANO IN EDICOLA FINO AL 9 OTTOBRE OPPURE ABBONANDOTI SU WWW.MONDOPADANO.IT
07:39|October 3, 2025
Cristiano Guarneri