Digital Innovation Cup 2025, uno dei progetti finalisti
Tre domande ai progettisti di "Aqualys":
1. Come si chiama il progetto e qual è l’idea attraverso la quale avete costruito la vostra proposta progettuale?
2. Come avete organizzato il lavoro e come vi siete divisi i compiti?
3. Che cosa ha reso il vostro progetto vincente?
1) «Il nostro progetto si chiama Aqualys e nasce dalla volontà di rispondere a un’esigenza sempre più urgente: supportare le imprese nella gestione intelligente dell’acqua, una risorsa critica in Italia dove oltre il 42% di quella immessa in rete va dispersa. La nostra proposta progettuale si concretizza in una soluzione digitale Green-tech pensata specificamente per aziende industriali e agricole che necessitano di monitorare, controllare e ottimizzare i propri serbatoi e vasche, spesso gestiti ancora con strumenti obsoleti. L’idea fondante è lo sviluppo di una piattaforma SaaS integrata con sensoristica IoT e algoritmi di intelligenza artificiale, capace di analizzare in tempo reale consumi, qualità dell’acqua e microperdite, generando notifiche automatiche. A differenza delle soluzioni tradizionali, abbiamo voluto creare un valore aggiunto unico integrando anche la gestione avanzata dell’acqua piovana e un modulo specifico per la reportistica ESG, trasformando così la sostenibilità ambientale in un vantaggio competitivo concreto per le aziende clienti».
2) Il team imprenditoriale è composto da quattro founder con una solida formazione economica: Vanessa Menoni, Elena Pansini, Salvatore Carmeni e Federico Odolini. Per quanto riguarda l’organizzazione interna, abbiamo impostato il lavoro agendo per macroaree di competenza specifiche, pur mantenendo una forte coesione decisionale. Ci incontravamo molto spesso per fare brainstorming, momenti fondamentali per allineare la visione e risolvere (...).
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Emilio Croci







